Psichiatria, sfida sul territorio


28/1/2012
SOLE 24 ORE SANITA' TOSCANA   28 gennaio 2012  pag. 1
L'Agenzia regionale di Sanità fa il punto sull'epidemiologia 2010
Meno ricoveri, più day hospital - In 78mila pazienti si sono rivolti ai servizi

L'Agenzia regionale di Sanità, all'interno di un documento della sua collana di quaderni di appronfondimento, ha deciso di fare il punto della situazione dell'epidemiologia della salute mentale in Toscana. A oggi gli unici dati di popolazione in toscana che descrivono la prevalenza di un possibile disturbo di natura mentale sono quelli che provengono dallo studio Edit "Epidemiologia dei determinanti dell'infortunistica stradale in Toscana", indagine condotta sempre da Ars su un campione di circa 5.000 ragazzi della fascia d'età 14-19 anni nel 2011 che mostrano un lento peggioramento, rispetto alla rilevazione svolta nel 2008, dello stato psicologico dei ragazzi il 17,5% dei quali soffre di un livello elevato di distress.

Venendo invece ai dati provenienti dai flussi amministrativi nel 2010 i pazienti che hanno fatto ricorso a un servizio territoriale di salute mentale sono stati circa 78.000. Di questi quasi il 40% risultano nuovi utenti mostrando come, nella nostra Regione, i cittadini facciano un uso maggiore dei Servizi territoriali rispetto ad altre Regioni italiane (Lazio, 34%; Lombardia, 17%). Globalmente, in Toscana, l'andamento dei ricoveri presenta una tendenza alla diminuzione in entrambi i sessi mostrando, comunque, una ulteriore diminuzione nel corso dell'ultimo anno soprattutto nel genere maschile. Al decrescere dei ricoveri si associa un aumento dei trattamenti in regime di day hospital che, dal 2002 a oggi, sono aumentati di 9 punti percentuali (dal 17,9% del 2002 al 26,9% del 2010). Anche le patologie che portano al ricovero hanno subito un'importante variazione nel corso degli anni mostrando una netta diminuzione dei ricoveri per disturbo schizofrenico che sembrano lasciare il posto al disturbo bipolare e ai disturbi d'ansia. Lasciando l'aspetto trattamentale e occupandosi dell'atto più estremo conseguente a un disturbo di natura mentale e cioè il suicidio, analogamente ai ricoveri, si assiste a una progressiva diminuzione dei tassi di mortalità con valori lievemente superiori rispetto al dato nazionale (tasso grezzo di 6,3 vs. 7,0 per 100.000 abitanti). L'analisi svolta per singola zona individua, sul nostro territorio, alcune aree maggiormente a rischio come quelle montane, ad alto tasso di spopolamento e di popolazione anziana.

Secondo dati recenti (Eurobarometer, 2010), i disturbi di salute mentale rappresentano un problema sanitario che coinvolge circa un cittadino su dieci dell'Unione europea e, in molti Stati, la depressione raffigura il problema di salute più comune.
Riconoscendo l'importanza che la salute mentale ricopre nel raggiungimento del benessere, la Commissione europea ha svolto un'indagine specifica sui 27 Stati membri, mostrando come la condizione di precarietà economica e lavorativa influisca profondamente nella percezione del proprio stato mentale. La popolazione italiana sembra avere uno stato emotivo più negativo rispetto alla media europea modificando l'immagine allegra del nostro paese. In particolare, nelle quattro settimane che precedevano l'intervista, soltanto il 33% ha riferito di non essersi sentito profondamente abbattuto (vs. il 47% dell'Ue) e solo il 16% non si è sentito demoralizzato e triste rispetto al 35% della media Ue.

Per l'indagine toscana le numerose fonti dalle quali abbiamo tratto le informazioni sembrano trovare un filo conduttore nel mettere in risalto l'importanza che la salute mentale ricopre nella definizione del benessere di un territorio. La latenza nel ricorso ai Servizi, che come sappiamo rappresenta un fenomeno diffuso nelle società economicamente avanzate non può che aggravare la sintomatologia con la messa in atto di azioni estreme come, ad esempio, il suicidio.

Lo scopo di questo lavoro è quindi quello di approfondire lo studio della salute mentale sul territorio toscano, facendo emergere, laddove presenti, elementi di criticità e punti di forza sui quali investire risorse finalizzate a un miglioramento complessivo della vita dell'individuo.
Fabio Voller, Agenzia regionale di Sanità

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Per approfondire
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