Concretezza dei dati senza ideologie (22/07/2014)


SOLE 24 ORE SANITA' TOSCANA 22 luglio 2014
I recentissimi interventi legislativi, che hanno modificato e ridefinito la penalizzazione dell’uso e abuso di sostanze illegali nel nostro Paese, fanno emergere con forza una necessità: quella di riuscire a tracciare un quadro il più possibile affidabile sul problema del consumo di sostanze.

L’obiettivo è quello di raccogliere elementi concreti per una discussione, quella sulla liceità o meno di questi comportamenti e sulle loro ricadute sociali e sanitarie, che spesso finora è stata puramente ideologica e quasi mai fondata su parametri scientifici.

Torna quindi a essere di grande attualità e importanza il problema di come riuscire a definire, dal punto di vista epidemiologico, il fenomeno: quanti e chi sono i consumatori di sostanze illegali; come sono distribuiti sul nostro territorio; come è cambiato il loro numero nel tempo; quali sono le conseguenze che provocano su loro stessi e sulla società. Il compito continua a essere molto arduo perché è oggettivamente difficile riuscire a inquadrare la popolazione tossicodipendente trattandosi di una popolazione sommersa.

Se attraverso le indagini Espad in Italia ed Edit in Toscana abbiamo compreso che negli ultimi 10 anni il consumo di sostanze nei più giovani (14-19 anni) è sostanzialmente stabile sia in termini di prevalenza che di incidenza, è più difficile riuscire a stabilire la quota di consumatori nella popolazione generale. Indagini trasversali (Ipsdad) e quelle basate sull’analisi delle acque reflue non permettono, infatti, per evidenti problemi metodologici, di produrre stime affidabili sul consumo nella popolazione generale.

Diversa è invece la disponibilità di dati su quei soggetti che si rivolgono spontaneamente - o che vengono inviati - al sistema dei servizi pubblici o del privato accreditato per ricevere un trattamento a causa del proprio stato di dipendenza. Un buon sistema informativo, che identifichi prospetticamente i “singoli utenti” - eliminando cioè quelli che accedono per la prima volta in più servizi diversi - e che includa anche qualche semplice informazione sull’inizio del consumo di droga, permetterebbe di avvicinarci al numero reale dei casi, quanto meno definendone il numero minimo.

La Regione Toscana, ormai da diversi anni, dispone di un buon sistema informativo, in grado di produrre queste e molte altre informazioni che consentirebbero anche di valutare i trattamenti erogati. Quello che manca ancora è un ultimo passaggio: rendere fruibili a livello centralizzato tutte queste informazioni, in modo che possano essere analizzate e utilizzate sia a scopo di ricerca che per contribuire a una migliore programmazione dei servizi stessi.


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