Responsabili di qualità e verificatori a confronto: il punto sull’accreditamento istituzionale in Toscana


immagine health quality managerARS NEWS - 25/06/2013
Il 14 giugno si è tenuta presso il Laboratorio regionale per la formazione sanitaria (FORMAS) una riunione tra i responsabili della qualità, accreditamento e rischio clinico delle aziende sanitarie pubbliche e private della regione per scambiare opinioni e punti di vista sullo stato dell’accreditamento istituzionale in Toscana. La riunione, promossa dall’Osservatorio per la qualità e l’equità dell'ARS, è stata arricchita anche dalla presenza di alcuni rappresentanti della sezione toscana dell’Associazione nazionale dei medici delle direzioni ospedaliere (ANMDO), a testimonianza dell’interesse e della partecipazione dei medici delle direzioni sanitarie ospedaliere al tema.

Alla discussione su criticità, opportunità, vincoli e valore del sistema di accreditamento hanno contribuito anche i responsabili e alcuni dei partecipanti delle strutture regionali impegnate nel processo di accreditamento: il Gruppo di valutazione regionale e la Commissione qualità e sicurezza, il Settore regionale Qualità e partecipazione del cittadino, il gruppo tecnico, nominato dalla commissione Qualità e sicurezza, per la revisione dei requisiti e degli indicatori.

C’è stata così la possibilità di illustrare, ascoltare e discutere gli aspetti operativi più salienti del processo in corso e le modifiche allo studio per la manutenzione del sistema. L’introduzione alla discussione è stata del coordinatore del gruppo regionale dei valutatori che ha mostrato come in un anno di lavoro sul campo sia stato possibile verificare un diffuso e responsabile impegno da parte dei soggetti istituzionali e dei professionisti interessati al processo di accreditamento, anche se non sono mancati riferimenti alle difficoltà nel soddisfare alcuni requisiti.

I temi cruciali affrontati dalla discussione sul tema dell’accreditamento sono stati molteplici:

  • oggettiva rigidità del processo di autorizzazione, preliminare, ma integrante quello di accreditamento
  • mantenimento dell’adeguatezza dei requisiti e degli indicatori ai continui cambiamenti organizzativi aziendali
  • capacità di valutare  interi sistemi (ospedale e territorio e loro integrazione) osservando singole strutture organizzative funzionali (SOF)
  • carenza di una specifica osservazione delle ormai numerose attività ospedaliere dedicate a pazienti esterni
  • sostegno alle aziende e ai professionisti impegnati nei cambiamenti
  • osservazione della coerenza tra requisiti di accreditamento soddisfatti e numero di eventi avversi e/o contenziosi
  • solo sistemi di qualità aziendali solidi e con attività di auditing interni rilevanti possono essere in grado di gestire il sistema dei requisiti ed indicatori  ed affrontare le visite di valutazione con benefici per il miglioramento della qualità
  • perdita di potenziali benefici quando nelle aziende i processi di gestione del rischio clinico e quelli della qualità operano in modo anche solo parzialmente separato
  • ridondanza di requisiti
  • efficienza nella gestione di diversi e coesistenti sistemi di gestione della qualità di singoli settori all’interno delle aziende
  • utilità di banche di dati, non solo amministrativi, ma anche clinici, organizzati secondo una gestione informatizzata comune e generale
  • contributi futuri con l’introduzione di sistemi anche per l’accreditamento professionale e di eccellenza
  • organizzazione di un processo esperto, informato e testato, di aggiornamento di requisiti ed indicatori
  • spostamento del target dalle SOF ai percorsi clinici a seguito della  progressiva introduzione di ospedali organizzati secondo intensità di cura

Un altro punto critico, o almeno elemento di complessità, è stato segnalato da coloro che fanno le verifiche sul campo: l’ampia variabilità degli assetti organizzativi delle aziende che, pur espressione di una lecita autonomia aziendale e nel rispetto della Legge 40, costituisce, di fatto, una difficoltà all’uso di criteri di valutazione in grado di assicurare omogeneità di giudizio e di confronto.

Infine sono state presentate, anche se per linee generali, le note stilate dal gruppo tecnico designato dalla Commissione Qualità e sicurezza per guidare nella corretta interpretazione di alcuni requisiti che avevano dimostrato di essere fraintendibili.

L’importanza dell’incontro, al di là della discussione scaturita sui molteplici aspetti che caratterizzano il sistema di accreditamento della Regione Toscana e le relative modalità di verifica, sta soprattutto nel consolidamento di una rete, o meglio di una comunità multidisciplinare di esperti che si propone la condivisione delle idee, delle buone pratiche, delle soluzioni innovative ai problemi che l’erogazione dei servizi di qualità nella sanità toscana comporta. L’ambizione è quella che lo scambio di opinioni e punti di vista sui temi più rilevanti si sviluppi con frequenza e continuità attraverso lo strumento del blog degli Health Quality Manager, punto di riferimento di questa nuova community.