World Breastfeeding Week 2013: più vicino alle madri per sostenere l’allattamento al seno


logo World Breastfeeding Week 2013ARS NEWS – 31/07/2013
Si celebra dal 1 al 7 agosto in oltre 170 paesi la World Breastfeeding Week 2013, per incoraggiare l'allattamento al seno e migliorare così la salute dei bambini in tutto il mondo. L'appuntamento di quest’anno si focalizza sul tema dell’assistenza e della consulenza “fra pari”, con lo slogan “Sosteniamo l’allattamento al seno: più vicino alle madri”.

L'allattamento al seno è il miglior modo per offrire ai neonati tutti i nutrienti di cui hanno bisogno, uno dei modi più efficaci per garantire ai bambini la sopravvivenza e la buona salute. Come ribadisce l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), il latte materno è sicuro e contiene anticorpi che possono proteggere i neonati da malattie molto comuni come diarrea e polmonite, le 2 principali cause di morte fra i bambini nel mondo. Inoltre, chi viene allattato al seno ha meno probabilità di essere in sovrappeso o obeso nel corso della vita, così come dovrebbe essere meno soggetto a diabete ed avere prestazioni intellettive migliori ai test. L'OMS raccomanda l'allattamento esclusivo al seno almeno fino ai 6 mesi di vita del bambino e l'allattamento misto, cioè combinato con l'aggiunta di cibi ed elementi nutritivi complementari, fino ai 2 anni di età ed oltre. Purtroppo solo il 38% dei neonati, a livello globale, sono allattati esclusivamente al seno nei primi 6 mesi di vita: uno degli obiettivi globali entro il 2025 è di raggiungere la quota del 50%. Allattare al seno ha numerosi effetti positivi anche per le madri: oltre a risultare un metodo piuttosto efficace per il controllo delle nascite (protezione al 98% nei primi 6 mesi dalla nascita), riduce il rischio di ammalarsi di cancro al seno e alle ovaie ed aiuta le donne anche a recuperare prima il peso forma.

Anche se l’avvio dell’allattamento al seno per le madri è generalmente positivo, molto spesso nelle settimane e nei mesi successivi alla nascita c’è una forte diminuzione delle percentuali di allattamento al seno, soprattutto per quanto riguarda l’allattamento esclusivo. Quando le madri non frequentano una struttura sanitaria, diventa essenziale poter contare su un sistema di supporto a livello di comunità. Il supporto a continuare l’allattamento al seno può essere dato in vari modi. Tradizionalmente, questo supporto era fornito dalla famiglia. Adesso, però, con i grandi cambiamenti della società avvenuti in particolare con l’urbanizzazione, è necessario che un cerchio più ampio sostenga le madri in questo percorso: operatori sanitari specializzati, consulenti sull’allattamento, amiche che sono a loro volta madri, i partner stessi.
immagine fiore, World Breastfeeding Week 2013
I 5 “cerchi di sostegno” a madri e bambini per l’allattamento al seno

Promuovere l'allattamento al seno: l'International Code of Marketing Breast-milk Substitutes
Come sottolinea anche l’OMS, la chiave per un buon allattamento al seno è il supporto quotidiano alle madri da parte delle famiglie e della comunità di  riferimento. «Quasi tutte le madri sono fisicamente in grado di allattare al seno e lo faranno se ricevono informazioni accurate e supporto adeguato», ribadisce la dottoressa Carmen Casanovas, esperta di allattamento al seno del WHO Department of Nutrition for Health and Development. «Ma in molti casi le donne vengono scoraggiate ad allattare e sono erroneamente portate a credere che potranno dare ai loro bambini un miglior inizio alla vita nutrendoli con latte artificiale e altri succedanei di tipo commerciale». Nel 1981 gli stati membri dell'OMS hanno adottato l'International Code of Marketing of Breast-milk Substitutes proprio per proteggere, promuovere e supportare pratiche di alimentazione appropriate per neonati e bambini piccoli, regolamentando anche la commercializzazione di surrogati del latte materno, biberon e tettarelle. L'adozione di questo Codice ha rappresentato una pietra miliare per gli sforzi spesi a livello globale per promuovere l'allattamento al seno: i paesi hanno avviato azioni concrete per applicare e monitorare il Codice e le risoluzioni successive della Health Assembly. Ma in base al nuovo report OMS Country implementation of the International Code of Marketing of Breast-milk Substitutes: Status Report 2011, appena pubblicato in occasione della World Breastfeeding Week, solo 37 paesi - 1 su 5 di quelli inclusi nel report - hanno approvato leggi che riflettono tutte le raccomandazioni del Codice

Gli obiettivi della WBW 2013
Il “Peer Counselling Program” (programma di consulenza fra pari) rappresenta un modo efficace e a basso costo per raggiungere con maggiore frequenza un più ampio numero di madri. Chiunque all’interno di una comunità può diventare peer counsellor dopo essere stato adeguatamente formato per offrire supporto alle madri che allattano: queste persone diventano così l’ “ancora di salvataggio” a cui le madri potranno rivolgersi per qualsiasi dubbio, domanda o necessità. Sono 5 gli obiettivi specifici della World Breastfeeding 2013 incentrati sul tema della “consulenza fra pari”:

  1. Porre l’attenzione sull’importanza del supporto tra pari per aiutare le madri ad avviare e a portare avanti l’allattamento al seno
  2. Informare le persone dei benefici altamente efficacy della consulenza fra pari ed unire gli sforzi per diffondere questo tipo di programmi di consulenza
  3. Incoraggiare i sostenitori dell’allattamento al seno, indipendentemente dal loro background di studi e culturale, a farsi avanti per essere adeguatamente formati a sostenere le madri ed i bambini nel percorso dell’allattamento al seno
  4. Identificare localmente, all’interno delle comunità, i contatti per le madri che allattano, a cui le madri possono rivolgersi per avere aiuto e sostegno dopo la nascita dei bambini
  5. Fare appello a livello globale ai governi e alle strutture sanitarie affinché si adoperino a promuovere la frequenza e la durata di allattamento al seno esclusivo

Allattamento al seno in Toscana: dati e politiche
Da diversi anni la Regione Toscana ha promosso iniziative per favorire l’allattamento al seno e prevenire la SIDS (Sudden Infants Death Syndrome). Nel 2004 è nato l’Osservatorio regionale per l’allattamento al seno e, sempre a partire dal 2004, la Regione Toscana ha partecipato al progetto europeo “Promozione dell’allattamento al seno in Europa: test pilota del piano d’azione” (“Blueprint”) per sviluppare interventi che sostengano l’allattamento al seno. Il monitoraggio della prevalenza dell’allattamento al seno alla dimissione dal punto nascita, al 3°-6° mese e al 12° mese è anche una delle priorità del Piano socio sanitario integrato 2012-2015. L’Agenzia regionale di sanità della Toscana è coinvolta nel monitoraggio dell’allattamento al seno, in collaborazione con l’Azienda ospedaliero universitaria Meyer, dal 2002: dal 2008 i dati relativi alla prevalenza dell’allattamento alla dimissione dal punto nascita sono rilevati tramite il Certificato di assistenza al parto.

La percentuale di mamme che allattano al seno alla dimissione dal punto nascita è alta in Toscana e c’è stato anche un incremento - graduale – nella durata dell’allattamento esclusivo. La percentuale di madri che allattano esclusivamente al seno alla dimissione dal punto nascita è infatti passata dal 66% (prima rilevazione ARS del 2002) al 76% nell’ultima indagine del 2010 svolta nei centri vaccinali toscani. Ma l’allattamento esclusivo diminuisce già nei primi mesi di vita: al momento della prima vaccinazione (2°-3° mese di vita), i bambini alimentati esclusivamente al seno sono il 56%. Alla seconda vaccinazione (4°-6° mese di vita,  cioè l’età dello svezzamento) questa percentuale scende già al 31%.

Per approfondire