Attività fisica, la strategia dell'OMS e il seminario Regione Toscana-UISP


immagine strategia OMS attività fisica29/11/2016
Nel 2016 l'Organizzazione mondiale della Sanità ha pubblicato la Strategia sull’attività fisica per la Regione europea dell’OMS 2016-2025. Il documento è stato elaborato alla luce degli obiettivi dal Piano di azione globale per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili, sempre dell’OMS, che comprendono la riduzione relativa del 10% della prevalenza dell’insufficiente attività fisica entro il 2025. La strategia è stata presentata anche al seminario Regione Toscana-UISP Per una salute da costruire insieme, che si è tenuto il 24 novembre 2016 a Firenze.

La strategia si concentra sull’attività fisica come elemento primario per la salute e il benessere nella Regione europea dell’OMS, con particolare attenzione al peso della pratica insufficiente e della sedentarietà sulle malattie croniche associate. Sebbene i benefici dell’attività fisica siano ormai ben noti, le statistiche mostrano che una quota consistente di persone non è sufficientemente attiva. Secondo l’OMS, come riportato nella mappa sottostante, in Italia il 33,2% della popolazione con più di 18 anni non raggiunge i livelli raccomandati di attività fisica, ovvero meno di 150 minuti di attività moderata-vigorosa o meno di 75 minuti di attività vigorosa a settimana. In Toscana, secondo l’indagine PASSI 2012-2015, la quota di sedentari adulti è inferiore rispetto all’Italia (27,3% vs 32%).
mappa inattività fisica, OMS
La strategia mira a incoraggiare i governi e le parti interessate ad adoperarsi per aumentare i livelli di attività fisica dei cittadini europei:
  • riducendo le disparità
  • tenendo conto di tutte le fasi della vita
  • lavorando anche sull’ambiente insieme alla comunità
  • attuando approcci integrati e multisettoriali
  • basandosi sulle migliori evidenze scientifiche
In particolare, la strategia dell’OMS individua 5 ambiti prioritari di intervento, ognuno con specifici obiettivi:

Ambito prioritario 1 – Fornire orientamento e coordinamento in materia di promozione dell’attività fisica
Obiettivo 1.1: Assicurare una leadership di alto livello da parte del settore sanitario
Obiettivo 1.2: Istituire meccanismi di coordinamento e promuovere alleanze    

Ambito prioritario 2 – Sostenere lo sviluppo di bambini e adolescenti
Obiettivo 2.1: Promuovere l’attività fisica in gravidanza e nelle prime fasi della vita
Obiettivo 2.2: Promuovere l’attività fisica nelle strutture pre-scolastiche e scolastiche
Obiettivo 2.3: Promuovere le attività fisiche ricreative per bambini e adolescenti

Ambito prioritario 3 – Promuovere l’attività fisica come parte della vita quotidiana di tutti gli adulti, ad esempio nelle modalità di trasporto, nel tempo libero, nei luoghi di lavoro e all’interno del sistema sanitario
Obiettivo 3.1: Ridurre il traffico automobilistico e aumentare la viabilità a misura di pedoni e ciclisti
Obiettivo 3.2: Fornire opportunità e consulenza in materia di attività fisica sui luoghi di lavoro
Obiettivo 3.3: Integrare l’attività fisica nei percorsi di prevenzione, cura e riabilitazione
Obiettivo 3.4: Migliorare l’accesso alle strutture per l’attività fisica e all’offerta in questa sfera, soprattutto per le categorie vulnerabili

Ambito prioritario 4 – Promuovere l’attività fisica tra le persone anziane
Obiettivo 4.1: Migliorare la qualità delle indicazioni in materia di attività fisica fornite agli anziani dagli operatori sanitari
Obiettivo 4.2: Mettere a disposizione infrastrutture e ambienti adeguati per la pratica dell’attività fisica da parte delle persone anziane
Obiettivo 4.3: Coinvolgere le persone anziane in attività fisiche di tipo sociale

Ambito prioritario 5 – Sostenere le misure adottate attraverso il lavoro di monitoraggio, supervisione, predisposizione di strumenti e piattaforme appropriate, valutazione e ricerca
Obiettivo 5.1: Rafforzare i sistemi di sorveglianza
Obiettivo 5.2: Rafforzare la ricerca sugli interventi evidence-based per la promozione dell’attività fisica


La UISP ha curato la traduzione italiana della strategia OMS per l’attività fisica in Europa e il convegno del 24 novembre ha rappresentato anche un’occasione di incontro tra enti e istituzioni per discutere di stili di vita e salute, non solo in chiave sanitaria ma anche come insieme di buone pratiche sociali. Nell’occasione, l'ARS ha presentato i dati sugli stili di vita in Toscana.