HIV e AIDS in Toscana

Serie In cifre, n. 17


Secondo gli ultimi dati messi a dispozione dal report UNAIDS, nel 2016 ci sono state in tutto il mondo circa 1.8 milioni di nuove diagnosi di infezione da HIV e sono circa 37 milioni le persone che vivono con l’infezione da HIV. Gli ultimi dati forniti dall’ECDC (Centro europeo per il controllo delle malattie), riferiti al 2016, riportano quasi 30.000 nuove diagnosi di infezione da HIV nei 31 Paesi dell Unione europea.
L’Italia, con un’incidenza del 5,7 per 100.000 abitanti nel 2016, si posiziona al 13° posto, al pari della Grecia, rispetto ad altri Paesi dell’Europa occidentale. L’incidenza delle nuove diagnosi di infezione da HIV è diminuita lievemente nelgi ultimi anni e nel 2016, le regioni con l’incidenza più alta sono state il Lazio, le Marche, la Toscana e la Lombardia. Negli anni si è osservato un aumento dell’età mediana alla diagnosi, nonché un cambiamento delle modalità di trasmissione: diminuisce la proporzione di consumatori di sostanze per via iniettiva, ma aumenta la proporzione dei casi attribuibili a trasmissione sessuale, in particolare tra maschi che fanno sesso con maschi (MSM). Il numero di decessi in persone con AIDS è stabile dal 2010 mentre aumenta progressivamente la proporzione delle persone con nuova diagnosi di AIDS che scopre di essere HIV positiva nei pochi mesi precedenti la diagnosi. Questo è, in sintesi, il panorama italiano all’interno del contesto europeo.
In Toscana il Sistema di sorveglianza di entrambe le patologie è affidato all’Agenzia regionale di sanità (ARS) che, dal 2004, gestisce il Registro regionale AIDS (RRA) e dal 2009 la notifica delle nuove diagnosi di HIV. In questo report presentiamo per la Toscana i dati aggiornati al 31/12/2017, concentrandoci sull’analisi dell’incidenza ai gruppi di popolazione più a rischio, dalle condizioni cliniche e immunologiche dei pazienti alla terapia antiretrovirale, fornendo ai clinici e alle persone coinvolte nell’assistenza di questi pazienti uno strumento che permetta una lettura immediata dei dati e che permetta di monitorare agilmente gli interventi di prevenzione primaria e secondaria che la Regione e le AUSL portano avanti al’interno del Piano regionale di prevenzione..




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