Farmaci antidepressivi, boom di consumi


28/1/2012
SOLE 24 ORE SANITA' TOSCANA  28 gennaio 2012 pag. 3

I farmaci antidepressivi (Ad) sono indicati negli episodi di depressione maggiore (Dm) e nel trattamento dei disturbi neurotici (a esempio disturbo ossessivo-compulsivo, attacchi di panico, stati d'ansia, disordini dell'alimentazione, sindromi premestruali, depressione sub-clinica). Nel Regno Unito, negli ultimi 20 anni, le prescrizioni di Ad sono aumentate del 36%, con aumento della spesa pari al 20% (100 milioni). Questo trend è confermato anche in Italia dai risultati Osmed che mostrano a partire dal 2002 un incremento medio annuo pari al 6,7%, raggiungendo un consumo nel 2010 pari a 35,7 dosi definite giornaliere usate ogni giorno per mille abitanti (Ddd/1.000 ab. die).

In questo contesto la Toscana si caratterizza per un consumo superiore del 56%, rispetto alla media italiana. I dati toscani identificano le donne come le principali utilizzatrici con un consumo medio di 76,2 (Ddd/1.000 ab. die), doppio, rispetto ai maschi (34,6 Ddd/1.000 ab. die). Osservandone l'impiego per singola Asl, emergono differenze territoriali con valori molto elevati rispetto alla media regionale nell'Asl di Pistoia (Ddd 67,811.000 ab. die) e Lucca (Ddd 65,111.000 ab. die) mentre, al lato opposto, troviamo Prato e Grosseto con valori di Ddd rispettivamente di 44,6 e 48,8/1.000 ab. die.

Il crescente utilizzo, sicuramente, risente dei cambiamenti culturali avvenuti nel corso degli ultimi anni dove, patologie come ansia e Dm, risultano meno stigmatizziate dalla popolazione generale che ricorre con maggior facilità all'aiuto medico. Queste considerazioni, tuttavia, non riescono a spiegare l'apparente discrepanza tra il dato toscano e la media nazionale. Una maggiore aderenza al trattamento con Ad, ovvero una maggiore esposizione per paziente indicato al trattamento con Ad, potrebbe spiegare in parte il maggiore consumo. Tuttavia, i dati Osmed mostrano che nel 2007, in una coorte di pazienti affetti da Dm, l'aderenza al trattamento in Toscana è risultata pari al 47%, rispetto al 48,1% della media nazionale. Inoltre, dai dati «Health search» della Società italiana di medicina generale, non emergono significative differenze nel pattern prescrittivo. Le analisi mostrano infatti che la Dm viene indicata in Toscana nel 13,7% dei casi in trattamento con Ad nel periodo 2003-2008, rispetto al 16,6% della media nazionale, per quanto riguarda i disturbi necrotici essi rappresentano il 36,4% dei casi, rispetto al 32,3% della media italiana.

E' evidente che l'uso esclusivo dei flussi informativi come unica fonte di analisi può apparire riduttivo. Tuttavia, l'esame sistematico di questi dati rende possibile la costruzione da modelli educativi di intervento per rendere sempre più appropriati i percorsi di diagnosi e cura.
Francesco Mazzaglia, Epidemioloo, Consulente Ars

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