Il diritto dei detenuti alla salute (31/05/2012)


CORRIERE FIORENTINO  31 maggio 2012  pag. 15

La civile Toscana, le umanissime popolazioni delle antiche città che nei secoli hanno affinato i rapporti sociali e umani, dovrebbero figurare come campioni anche per quanto riguarda la salute, la vita stessa delle persone chiuse in carcere: ma è così? 14.242 detenuti che le statistiche ci dicono essere reclusi nelle cinque prigioni, nell'ospedale psichiatrico, nei due carceri minorili in Toscana, ottengono attenzioni decenti per quanto riguarda la salute?
M.N.

I detenuti della Toscana non godono in particolare di buona salute se (secondo dati dell'Agenzia regionale di sanità), il 73% ha almeno una malattia, quali disturbi mentali, problemi all'apparato digerente, guai infettivi e parassitarie. Il 4% dei detenuti ha tentato il suicidio e il 1o% ha commesso gesti autolesionisti. L'ex assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia ha detto di aver provveduto alla «sanificazione» dei letti, alla messa a norma degli impianti e a nuova assistenza psicologica, telemedicina e telediagnostica. Sono iniziati corsi per istruire 150 operatori su rianimazione cardio-respiratoria e presenza di vari rischi. Ciò serve veramente? Ci auguriamo di sì.

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