Meno bambini ma in salute. Mortalità neonatale sotto controllo, coperture vaccinali elevate (95%) (27/01/2015)


Sole 24 Ore Sanità Toscana - 27 gennaio 2015 pag. 3
a cura di Ars Toscana

Come in Italia anche in Toscana le nascite sono in lenta ma continua discesa dal 2009: di più nelle coppie italiane, ma adesso anche fra le straniere, probabilmente per via della crisi economica. Nel 2013 i nuovi nati nella nostra Regione sono stati poco meno di 30mila, perlopiù con parto naturale. La percentuale dei nati con taglio cesareo è del 26% (in Italia è il 38%), la più bassa in Italia: altro segnale dell’alto livello dei servizi offerti dal sistema, anche se lontani dai valori europei. Ormai ogni donna toscana fa in media solo 1,4 figli (in linea con la media nazionale) e l’età media al parto è, come in Italia, sempre più elevata - 32 anni - con maggiori problemi di fertilità.

L’assistenza in gravidanza ha raggiunto un ottimo livello in Toscana, anche fra le donne straniere e le italiane a basso reddito, seguite dai consultori, che assicurano loro visite ed ecografie come da indicazione regionale.

Le donne di nazionalità italiana comunque continuano a preferire il ginecologo privato. Già dal 2004 in Toscana le future mamme di qualsiasi età possono effettuare test non invasivi di screening sul feto (test combinato). Si è quindi molto ridotta la necessità di effettuare villocentesi e amniocentesi, riducendo così anche i rischi correlati. Le abitudini di vita della mamma sono fondamentali per la salute del bambino: fumo, sovrappeso e obesità sono fattori di rischio importanti che possono determinare nascite pretermine, sottopeso o con alto peso. I bambini che nascono in Toscana sono in salute e di buona costituzione. Negli anni è rimasta costante la proporzione dei nati pretermine (7%), sottopeso (7%) o con alto peso alla nascita (5,4%), cioè di coloro che negli anni successivi possono avere qualche problema in più di salute.

E comunque i servizi della rete neonatale toscana sono attenti nella gestione clinica dei nati gravemente pretermine, un numero molto basso di bambini (poco più dell’1%), ma che richiedono attenzione e monitoraggio particolari, perché il loro rischio di mortalità o di malattia a lungo termine è molto elevato: il 60% di tutta la mortalità del primo anno di vita è infatti a carico di questi neonati piccolissimi.

Nei primi anni di vita il bambino toscano non ha problemi particolari ed è assistito da una rete di servizi capillare, con professionisti qualificati. Già nei primi giorni di vita il bambino è sottoposto agli screening neonatali per fenilchetonuria, fibrosi cistica e ipotiroidismo alla nascita. La Toscana e altre 7 Regioni hanno recentemente adottato anche lo screening di altri 40 tipi di malattie rare, offrendo nuove opportunità di salute a un numero crescente di bambini.

Buono è anche il livello di diffusione dell’allattamento esclusivo al seno, pratica così importante per la salute del bambino e del futuro adulto.

La Toscana, seguendo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale di sanità, lo promuove da anni a partire dai punti nascita, con ottimi risultati: la percentuale di mamme toscane che allattano al seno alla dimissione è oggi infatti molto alta (il 76% in Toscana contro il 64% in Italia) e in aumento. Ancora buoni sono i dati sull’allattamento esclusivo al seno a 3 mesi di vita del bambino (56% in Toscana, 53% in Italia), ma ci sono comunque ancora margini di miglioramento nel sostenere le donne a proseguire l’allattamento almeno fino al sesto mese, per evitare uno svezzamento precoce.

Il sistema toscano si è dimostrato altrettanto attivo a promuovere l’adozione della posizione supina per il sonno del neonato, giudicata la più corretta per evitare gli sporadici casi (0,2 per mille) di morte in culla (Sids).

È anche da molti anni ormai che in Toscana le coperture vaccinali sono elevate (95% per le vaccinazioni obbligatorie) e quindi le tradizionali malattie infettive dei bambini sono sotto controllo.

Come altre Regioni italiane, anche la Toscana ha introdotto altre importanti vaccinazioni, come quelle contro l’epatite B, il virus Hpv, lo pneumococco e i tipi più diffusi di meningite. Comunque, come in altri Paesi, anche in Toscana sulle vaccinazioni stanno emergendo nuovi orientamenti critici in alcuni gruppi della popolazione.