«Tumori in forte aumento Altre centrali non servono» (09/12/2014)


9/12/2014
NAZIONE GROSSETO 9 dicembre 2014 pag. 3

La sua battaglia per l'ambiente e per la salute dei cittadini va avanti da decenni, ormai. Nel portarla avanti Roberto Barocci (nella foto sotto) per il Forum ambientalista è sempre partito dai dati. Dall'analisi di documenti ufficiali perché senza di quelli - come dice lui - «è sempre difficile». Il legame tra lo sfruttamento geotermico e la salute dei cittadini che vivono in quelle zone è uno degli argomenti seguiti da vicino dall'ex insegnante in pensione, un vero e proprio paladino dell'ambiente e delle sue mille sfaccettature. E dai dati ufficiali, anche quelli riportati nello studio dell'Ars (agenzia regionale per la sanità), Barocci rileva conseguenze importanti.

LA SUA battaglia per l'ambiente e per la salute dei cittadini va avanti da decenni, ormai. Nel portarla avanti Roberto Barocci (nella foto sotto) per il Forum ambientalista è sempre partito dai dati. Dall'analisi di documenti ufficiali perché senza di quelli - come dice lui - «è sempre difficile». Il legame tra lo sfruttamento geotermico e la salute dei cittadini che vivono in quelle zone è uno degli argomenti seguiti da vicino dall'ex insegnante in pensione, un vero e proprio paladino dell'ambiente e delle sue mille sfaccettature. E dai dati ufficiali, anche quelli riportati nello studio dell'Ars (agenzia regionale per la sanità), Barocci rileva conseguenze importanti.

«BASTA leggere i dati - spiega Roberto Barocci - Non tanto nella zona nord, quella storica geotermica dell'area pisana, quanto nella zona amiatina. In quest'area ci sono numeri che fanno preoccupare davvero». Non cerca termini per indorare la pillola Barocci e non vuole lanciare sentenze definitive, ma è preoccupato per quelle cifre che mostrano, all'allegato 6 dello studio Ars pubblicato nel 2010, «un maggiore impatto della mortalità nei maschi e nell'area sud - sottolineal'abientalista grossetano - mentre nella zona nord ci sono dati che sotto il livello atteso per entrambi i sessi». Dati che dicono che nella zona geotermica dell'Amiata «ci sono 166 morti in eccesso per i maschi - aggiunge Barocci - e 5 per le donne. Con 81 dei 166 decessi dovuti a forme tumorali. Mentre nella zona nord rileviamo addirittura un segno meno 35.

Per questo, vorrei chiarire che io non sono contro la geotermia in assoluto. Leggendo questi numeri, però, mi preoccupo di fronte alle conseguenze che lo sfruttamento geotermico sull'Amiata ha sulla salute dei residenti, non mi sono mai pronunciato sulla zona nord, dove i dati mi dicono altro». E' preoccupato Barocci, come lo è sempre quando si tratta di capire le conseguenze dello sfruttamento del territorio o della produzione industriale sulla salute dei cittadini. Si domanda perché lo stesso sfruttamento geotermico abbia impatti diversi sulla zona pisana e su quella amiatina. E si dà una spiegazione su cui riflettere. «Nei comuni con valori intermedi di mercurio (terza categoria presa in esame dallo studio) - spiega ancora Barocci - si registra un eccesso di rischio del 59% rispetto ai comuni del primo gruppo preso in esame da Ars.
All'aumentare della concentrazione di mercurio aumenta l'eccesso di tumore al polmone, rileva l'Ars, quindi riteniamo, alla luce dei dati riportati che benché le rilevazioni delle centraline Arpat siano sempre nella norma - conclude Barocci - all'aumento di mercurio o arsenico nell'aria aumenta la mortalità. Quindi perché aggiungere altro mercurio e altri minerari che sono inequivocabilmente nei vapori geotermici in zone già pesantemente colpite da questo minerale». Una richiesta che Barocci ha indirizzato di recente agli amministratori locali dell'Amiata. «Ho chiesto spiegazioni al sindaco di Arcidosso, Jacopo Marini - sottolinea Barocci - ma mi è stato risposto di rivolgermi alla magistratura. Lo farò. Se questo è l'unico modo per avere delle risposte, lo farò».

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