Come stanno i nostri ragazzi (23/09/2014)


SOLE 24 ORE SANITA' TOSCANA 23 settembre 2014
Rapporto ARS La partnership tra agenzia e AOU fiorentina

I bambini toscani presentano condizioni di salute e stili di vita migliori rispetto alla media nazionale. È quanto emerge dal Documento dell’Agenzia regionale di Sanità “La salute dei bambini e dei ragazzi in Toscana” frutto della collaborazione con l’Aou Meyer.
Nel 2013 in Toscana sono nati 29.822 bambini, come in Italia in costante calo dal 2008, anno di picco in cui si erano registrati 33.166 nati. Per la prima volta si assiste a un calo delle nascite anche nella popolazione straniera che comunque rappresenta più di un quarto dei nati. I nuovi nati nascono da madre di età sempre più elevata (32 anni), e sempre più spesso da procreazione medicalmente assistita e di conseguenza sono in aumento i nati da gravidanza gemellare (3,5%). Nonostante questo i nati pretermine e sottopeso rimangono costanti intorno al 7%, indicatore di un buon livello dell’assistenza ostetrico-perinatale. I programmi della Regione Toscana si sono rivelati efficaci anche per la promozione dell’allattamento al seno e per la prevenzione della Sids (Sudden infant death syndrome).

Il 77% dei bambini è allattato al seno in modo esclusivo o predominante alla dimissione dall’ospedale e il 72%viene messo a dormire in posizione supina, ritenuta corretta per prevenire la morte in culla. Il 58,1% dei bambini e adolescenti toscani svolge attività fisica in modo continuativo contro il 47,7% di quelli italiani, e sono meno frequentemente in sovrappeso od obesi (24,5% vs 27,2%). In Toscana, rispetto agli anni ’90, si stanno riducendo le frequenze di consumo di pasta, pane, carne, latte, frutta, mentre aumenta il consumo di ortaggi che, insieme alla verdura, è più elevato rispetto al dato italiano, pur rimanendo inferiore a quanto raccomandato.

Tra gli adolescenti, l’abitudine al fumo presenta valori superiori alla media nazionale soprattutto nelle ragazzine. Il 33%dei ragazzi tra 14 e 17 anni consuma alcolici, proporzione analoga a quella dei coetanei italiani. Il consumo fuori pasto sta diminuendo conformandosi a quello italiano suggerendo l’allineamento al modello mediterraneo caratterizzato dal bere ai pasti.

Venendo alle patologie e alle cause di morte, la mortalità infantile (primo anno di vita) in Toscana si è dimezzata dal 1995 ed è di 3,1 per 1.000 nati, tra le più basse in Europa. Le cause più frequenti sono le condizioni morbose di origine perinatale, legate principalmente alla grave prematurità, e le malformazioni congenite. La mortalità si è dimezzata nel tempo anche dopo il primo anno di vita. I tumori rappresentano la prima causa di morte tra 1 e 9 anni, principalmente leucemie e tumori del sistema nervoso centrale. L’andamento dell’incidenza di tumori in età pediatrica è stabile o in riduzione e la sopravvivenza è in aumento e superiore all’80%.

Le cause traumatiche, in particolare gli incidenti stradali, costituiscono la prima causa di morte a partire dai 10 anni, anche se i tassi di incidentalità e mortalità per incidente sono in riduzione.
Nella fascia di età 14-17 anni il 32% dei ragazzi è guidatore abituale e di questi il 42,5% ha dichiarato di aver
avuto almeno un incidente.

Grazie alle vaccinazioni oggi in Toscana come in Italia, non si parla più di mortalità per malattie infettive. Le coperture vaccinali a due anni di età sono superiori al 90% e in particolare quelle contro poliomelite, difterite, tetano e pertosse superano il 95%ed è importante che rimangano a questi livelli. Le vaccinazioni previste dal calendario regionale, come offerta attiva e gratuita, proteggono da malattie gravissime, oggi quasi scomparse grazie alle vaccinazioni, come poliomelite, tetano, difterite, meningiti o da malattie ancora diffuse come l’epatite B o infine da malattie che possono portare a gravi esiti come la pertosse, il morbillo, la parotite o la rosolia. Anche la vaccinazione da virus del papilloma umano (Hpv) ha superato la copertura dell’80% nelle dodicenni, obiettivo importante per la prevenzione del tumore della cervice uterina.

Monia Puglia
e Monica Da Frè
Settore sociale Osservatorio di epidemiologia Ars Toscana


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