Alcol e droghe sotto la lente (22/07/2014)


Indagine dell’Ars Toscana su consumi, effetti e attività di contrasto
Sono consumatori il 36,4% dei giovani - Cocaina, aumento costante

SOLE 24 ORE SANITA' TOSCANA 22 luglio 2014
L’Agenzia regionale di Sanità della Toscana ha analizzato l’uso e abuso di sostanze illegali in Toscana e ha pubblicato nelle scorse settimane un dettagliato rapporto analizzando il fenomeno da diverse prospettive: consumi, conseguenze sanitarie, attività di contrasto, rete dei servizi, trattamenti e interventi di inclusione sociale.

In Toscana, secondo l’ultima rilevazione Edit (2011) condotta dall’Ars, il 36,4% dei giovani (14-19 anni) dichiara di aver consumato una o più sostanze illecite almeno 1 volta nella vita (stimati in circa 66mila ragazzi) e l’andamento dei risultati delle tre rilevazioni Edit (2005-2008-2011) non mostra particolari variazioni. L’associazione di 2 o più sostanze illegali (poliuso) riferita all’ultimo mese riguarda il 3,9% del campione degli intervistati nel 2011 e coinvolge maggiormente gli studenti più grandi (17-19 anni) e di genere maschile. Inoltre, confrontando il sottogruppo dei poliassuntori nel mese con coloro che avevano assunto una sostanza illegale e coloro che non ne avevano mai assunte, è stato rilevato un modello di comportamento per i primi molto più a rischio rispetto agli altri due. I poliassuntori presentano più frequentemente comportamenti a rischio, più frequentemente consumano bevande alcoliche in modo eccessivo (binge drinking), si mettono alla guida dopo “aver bevuto un po’ troppo”, fumano sigarette in modo regolare e vanno incontro più spesso a incidenti stradali con conseguenze sanitarie.

A colmare alcune delle lacune che da sempre esistono nello studio del consumo di sostanze illegali si aggiungono gli interessanti risultati di due indagini realizzate dall’Ars in collaborazione con Forum Droghe e con il Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (Cnca). La prima offre uno spaccato sui modelli di consumo, contesti e tendenze nella popolazione giovanile, mediamente integrata socialmente, che consuma sostanze illegali in Toscana. Si confermano trend ormai consolidati: il consumo di sostanze legato al divertimento e alle uscite serali, la larga diffusione della cannabis, che risulta la sostanza più consumata, seguita dalla cocaina e dall’Mdma. Alcune sostanze come la ketamina e l’oppio sono più “di nicchia”, l’eroina viene per lo più fumata anziché iniettata per endovena. Sempre più diffusi sono i mix di sostanze: cannabis e alcol, cannabis e cocaina, cocaina e alcol.

La seconda indagine, realizzata con il Cnca, ha invece analizzato i problemi di quell’utenza, sempre più numerosa anche in Toscana, che oltre ad avere problemi sanitari come tossicodipendenza, malattie infettive, disturbi psichiatrici, si trova oggi anche in una condizione di marginalità e fragilità sociale. Dai dati raccolti sarebbero 12.532 i tossicodipendenti in carico presso i Sert nel 2013 (83,7% maschi) e dall’analisi temporale (1990-2013) emerge, coerentemente con lo scenario nazionale, un invecchiamento in costante crescita degli utenti, a causa (o per merito) del prolungamento dei tempi di ritenzione in trattamento, soprattutto per i maschi. Cambiano inoltre le sostanze d’abuso: dalla fine degli anni ’90 in poi si registrano un costante aumento del consumo problematico di cocaina (dall’1% al 13%) e una simmetrica diminuzione del consumo di eroina (dal 91% al 68%). Da segnalare anche la diminuzione dell’uso per endovena dell’eroina: nella prima metà degli anni 2000 si attestava al di sopra dell’80%, mentre nel 2013 non arriva al 70%.

Il flusso dei dati proveniente dalla cartella informatizzata, già attiva in Toscana seppur in via di consolidamento, permetterà di tipizzare l’utenza dei Sert e fornirà preziose informazioni sul livello d’istruzione, lo stato socio-economico, le condizioni di salute, abitative ecc., informazioni reperibili a oggi solo con ricerche ad hoc. Nel report, infine, vengono misurate anche le conseguenze sanitarie dell’abuso di droghe attraverso i dati relativi all’emergenza-urgenza, ricoveri e mortalità.



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