Arsenico nell'urina? «Non preoccupa» (15/05/2014)


TIRRENO GROSSETO 15 maggio 2014    pag. XIV
Monte Amiata: Dibattito sulla geotermia

In Amiata si torna a parlare di arsenico, inquinamento e morte. Il comitato Sos geotermia pubblica su Facebook la sintesi di uno studio condotto di recente dal Cnr lanciando l'ennesimo allarme arsenico, le cui tracce sono state rilevate nelle urine degli amiatini.
Per capirne qualcosa di più, il Tirreno ha chiesto lumi proprio a Fabrizio Bianchi, responsabile dell'Ifc-Cnr che ha guidato la ricerca. «Quello che abbiamo analizzato è un piccolo campione di 57 persone di Abbadia San Salvadore, quindi bisogna andarci cauti a dare giudizi sommari.

Seconda questione: nel nostro studio dove per l'Amiata (Abbadia) mediamente abbiamo rinvenuto tracce di arsenico al 12% (lo stesso studio ha visto che aViterbo si sale al 15%, a Taranto 30% e a Gela 40%) abbiamo consigliato alle Asl di continuare un biomonitoraggio. Se i valori sono contenuti come adesso, non si presentano preoccupazioni».

Fra i 57 soggetti sottoposti a esame aveva valori alti. «Ma- dice Bianchi - era sottoposto a diverse fonti di esposizione da arsenico, dall'alimentazione all'occupazione. Solo lui sarà preso in carico dalla Asl che gli farà ripetere il dosaggio. Se i valori non saranno rientrati nella norma seguirà il protocollo e sarà curato. La preoccupazione vera sono Taranto e Gela, che non possono certo paragonarsi all'Amiata i cui valori rilevati rientrano abbondantemente nei range di molte aree europee».

L'Amiata è stata inserita in questo studio visti i monitoraggi sanitari voluti dalla Regione. Bianchi lo specifica: «L'area era già sotto studio e noi avevamo coadiuvato Ars che ci aveva coinvolto per i rilevamenti e gli esami utili agli studi epidemiologici. I risultati ottenuti sono pubblici. Certo, come in ogni ricerca, i dati si possono discutere, ma certo è che sono dati scientifici e non si può far scivolare la questione dal piano del dibattito scientifico a quello politico. I dati dell'arsenico sono fatti su un campione piccolissimo e limitato geograficamente. Bisognerebbe fare come in America e Germania e cioè non analisi spot ma ripetute nel tempo e in tutte le aree. Ripeto che l'arsenico al 12% di media su 57 persone, non preoccupa».

E quel 12% di mortalità in eccesso nei maschi nelle aree geotermiche amiatine? «E un dato in eccesso legato a malattie multifattoriali», dice Bianchi. «Altro non si può dire, ci vorrebbe un'indagine specifica. Abbiamo indicato tre fattori (stili di vita, lavoro, esposizione ambientale). Dire quanto ciascuno pesa o abbia la prevalenza non si può. Far pesare la bilancia solo su uno di essi non è scientifico, ma presa diposizione politica».

Scarica il pdf dell'articolo