Patologie in chiave «gender» (04/12/2013)


SOLE 24 ORE SANITA TOSCANA 4 dicembre 2013 pag. 1
Analisi epidemiologica dell'Ars Toscana sui proli sanitari di uomini e donne
Nei maschi il tasso di ospedalizzazione è superiore per tutte le cause

A inizio novembre l'Ars della Toscana ha presentato una raccolta di dati epidemiologici sulla salute di genere in Toscana che, scritti da più di 50 professionisti del sistema sanitario toscano, hanno interpretato in modo separato gli studi tra maschi e femmine visto che insorgenza ed esiti di molte condizioni patologiche differiscono spesso per genere.

Secondo i dati emersi nascono più maschi che femmine, ma già in età adulta le femmine li sorpassano numericamente, anche se la loro longevità si accompagna a un profilo di salute peggiore. Relativamente alle patologie, nei maschi ci sono una incidenza più elevata di infarto del miocardio acuto (Ima), una prevalenza più elevata di scompenso cardiaco, ictus cerebrale e ipertensione arteriosa. Altra cosa per le malattie cardiovascolari (Mcv) che presentano differenze di genere legate in primo luogo a differenze biologiche e nella prevalenza dei più importanti fattori di rischio. In Toscana, nelle donne risulta minore la frequenza con la quale vengono diagnosticati i tumori: il quadro è dominato dal tumore della mammella. Dati nazionali e toscani mostrano una prevalenza maggiore della malattia diabetica nei maschi in tutte le fasce di età a eccezione degli under 45 che presentano prevalenze quasi sovrapponibili nei due generi. Nei diabetici il profilo di rischio cardiovascolare è peggiore nella donna così come è più elevato il rischio di complicanze cardiache fatali soprattutto con l'insorgenza della menopausa comportando nell a donna diabetica una qualità e un'aspettativa di vita peggiori.

Una donna su tre e un uomo su sette sono affetti da osteoporosi. Come diretta conseguenza della patologia, una donna su 3 e un uomo su 5 di età superiore ai 50 anni presenteranno una frattura da fragilità. Tra gli anziani, le fratture osteoporotiche rappresentano una delle maggiori cause di mortalità, con un'incidenza sostanzialmente sovrapponibile a quella per ictus e tumore della mammella. In Toscana si stimano circa 477mi1a persone con incontinenza urinaria, di queste quasi 320mila sono di genere femminile.

Non si registrano malattie infettive che colpiscono esclusivamente il genere femminile, anche se ci può essere una diversa prevalenza delle diverse affezioni in base al genere. L'importanza delle malattie infettive nell'analisi per genere è in gran parte legata alla possibilità di trasmissione verticale dell'infezione, da madre a bambino, e alla possibilità di trasmissione sessuale.

Le cause accidentali costituiscono la quarta causa di morte negli uomini e la settima nelle donne. Vi si comprendono gli incidenti e gli infortuni sul lavoro. Gli incidenti stradali sono un fenomeno in cui il genere femminile viene coinvolto decisamente meno rispetto a quello maschile. Gli incidenti domestici invece colpiscono prevalentemente il genere femminile, specialmente la categoria delle casalinghe proprio a causa di una maggior presenza in casa di queste ultime.

Nell'ambito lavorativo si registra una sostanziale stabilità degli infortuni, anche gravi, tra le donne, a fronte di una diminuzione della loro incidenza negli uomini. Negli ultimi anni importanti cambiamenti hanno influenzato la salute riproduttiva: aumento dell'età media della donna al parto; aumento proporzione di parti da donne straniere; ricorso alla procreazione medicalmente assistita. Per quanto riguarda invece la cura si analizza il ricorso all'ospedalizzazione, ai servizi di emergenza-urgenza e all'uso di farmaci. Il tasso di ospedalizzazione in regime ordinario aumenta con l'età nei due generi, ma è più elevato nei maschi per tutte le cause eccetto che nella fascia di età 15-44 dove per motivi legati al parto e alle sue conseguenze la donna supera il maschio. Una più lunga aspettativa di vita nel genere femminile significa un maggior carico di malattie e quindi generalmente le donne assumono più farmaci.

Fabio Voller, Monica da Fré - Agenzia regionale di Sanità della Toscana


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