I paradossi dell’impoverimento (24/11/2013)


SOLE 24 ORE SANITA' TOSCANA supplemento n. 42, 19-24 novembre 2013
Indagine dell’Ars sugli effetti della ridotta disponibilità economica

La crisi finanziaria, economica e sociale sta colpendo duramente ed interferisce con molte delle dimensioni del benessere della nostra popolazione, tra cui la salute. Per questo l'Agenzia Regionale di Sanità della Toscana (ARS) ha presentato un rapporto in cui si è posta particolare attenzione all’andamento dei determinanti individuali e collettivi della salute e degli stili di vita in Toscana nel periodo di crisi. Nel Rapporto sono stati approfonditi i cambiamenti dei fattori di rischio associati alla recessione che hanno un peso sulle malattie respiratorie, su quelle del sistema cardio-circolatorio, sul basso peso alla nascita, sull’andamento degli incidenti stradali e sullo stato dell’ambiente. Una particolare attenzione è stata posta nell’analizzare le tendenze suicidarie come  indicatore nodale per valutare gli effetti della recessione, della precarietà e delle disuguaglianze sociali sulla salute dei singoli. Ampio spazio viene dedicato anche a ciò che sta cambiando nel ricorso ai servizi ed alle prestazioni sanitarie.

Con l’avvento della crisi si è arrestata la diminuzione della percentuale dei fumatori, calata a partire dagli anni '80, anche se sembra non riprendere a crescere. Con la crisi aumenta la vendita dei trinciati (tabacco sfuso) e cala quella delle sigarette, segnale di un maggiore orientamento dei consumatori verso prodotti più economici. Per ciò che riguarda il consumo di alcol dal 2008 la quota di consumatori a rischio è in riduzione mentre sono aumentati i consumi eccedentari, le cosiddette “abbuffate” di alcol, soprattutto tra i disoccupati. Ciò fa pensare che la recessione produca una benefica riduzione nel consumo di alcol a livello generale ma accentui il bere problematico soprattutto nelle classi più svantaggiate. Aumenta nella popolazione giovanile toscana l’uso di tutte le tipologie di sostanze stupefacenti tranne l’eroina, grazie alla riduzione dei costi del mercato illecito ed alla facilità di approvvigionamento in internet. Sempre per la riduzione dei costi, cresce con la crisi il fenomeno della poliassunzione di sostanze.

La crisi ha portato dei cambiamenti anche nell'attività fisica, nell'alimentazione e nel peso corporeo. Con la crisi, continua a fare sport chi lo praticava in maniera continuativa, ma torna alla sedentarietà chi lo faceva saltuariamente. Dal 2008 in Toscana, più che in Italia, si è ridotta la percentuale di consumatori di carne bovina, effetto paradossalmente benefico per la salute, ma dal 2010-2012 è diminuito anche il consumo di frutta, pesce, e latte, alimenti protettivi per molte malattie della vecchiaia. Nello stesso periodo cala anche il consumo di pane, pasta e riso. La crisi inoltre sembra aver interrotto il trend del sovrappeso che si è registrato negli ultimi 10 anni in Toscana, come in Italia: questo potrebbe essere la diretta conseguenza della riduzione degli acquisti e dei consumi alimentari. La crisi paradossalmente ha creato alcuni effetti benefici sull’ambiente con la riduzione della domanda di mobilità, soprattutto quella con mezzi privati, con conseguente diminuzione delle emissioni di inquinanti in atmosfera, in particolare nei centri urbani. Diminuti anche gli incidenti stradali, che erano in costante aumento fino al 2006.

Per ciò che riguarda malattie con l’acuirsi della crisi, sembra essersi interrotta la diminuzione del tasso di suicidio che si era registrato negli ultimi 20 anni in Toscana e in Italia. Ma la crisi finanziaria rischia di compromettere la sostenibilità dei sistemi sanitari: In Toscana è stata fatta una scelta rilevante in termini di equità e di tutela delle fasce più deboli, applicando sistemi di compartecipazione alla spesa sanitaria modulati per capacità contributiva degli assistiti. La riduzione delle prestazioni specialistiche conseguenti all’introduzione del ticket in Toscana (-3%) è decisamente minore di quanto occorso in Italia (-9%).

Fabio Voller e Andrea Vannucci, Agenzia regionale di sanità della Toscana

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