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21/11/2013
SOLE 24 ORE SANITA' TOSCANA supplemento n. 42, 19-24 novembre 2013

I toscani, come gli italiani, si sa vivono sempre più a lungo. Negli ultimi trent’anni hanno guadagnato tre mesi di vita ogni anno, arrivando ai primi posti nel mondo per durata della vita. Merito del lato buono dello sviluppo economico del dopoguerra: alimentazione più abbondante ed equilibrata, meno lavoro fisico usurante, acqua potabile e riscaldamento in tutte le case, maternità e parto più sicuri, primi farmaci efficaci e nuove vaccinazioni. Si riduce così la mortalità infantile.

Con la crescita del Prodotto Interno Lordo poi migliorano tecnologie e terapie mediche ed anche le tecnologie per la sicurezza individuale. Meno morti per incidenti e per malattie un tempo quasi sempre letali. Si riduce così la mortalità negli adulti e soprattutto negli anziani. La crescita economica, pur con alti e bassi, produce salute ed anche benessere. Lo stesso è vero per la scolarizzazione. Anche attraverso vie e meccanismi non sempre compresi e – a dire il vero - in modo non necessariamente uniforme in tutti i settori sociali. Gli epidemiologi, con i loro studi in popolazioni  di diverse culture e organizzazioni economiche, lo sanno da molto tempo.
    
Poi alla fine degli anni 2000 arriva la crisi economica, che solo oggi capiamo essere profonda e prolungata. Strutturale. Tanto da far pensare che possa arrivare a interferire con la salute e il benessere, se non addirittura con la durata della vita. Perciò gli epidemiologi e gli esperti di qualità dell’ARS, tecnici al servizio dei decisori politici – di maggioranza ed opposizione - della regione toscana, nel 2013 hanno messo a punto un sistema di monitoraggio continuo per capire in che modo la crisi interferisce con la salute dei toscani. Si tratta di un sistema integrato di indicatori prodotti su molte banche dati di istituti regionali e nazionali: ARS, IRPET, ISPO, MeS, Asl, Università, ISTAT, tanto per citare i principali. Ed è il primo così strutturato in Italia.
    
La prima rilevazione ha già evidenziato alcuni effetti in linea con i dati internazionali: si taglia quello che costa di più ed è ritenuto non essenziale. Anche con esiti paradossali favorevoli. Per esempio: meno alcol, meno abbuffate a tavola, meno automobili, meno incidenti, meno inquinamento. Ma anche meno cura di sé, meno visite mediche. Più ansia e depressione Più eccessi alcolici. Più pessimismo e quindi meno figli. L’Osservatorio “Crisi e salute” di ARS inizia a fornire stime quantitative e interpretazioni sugli scenari di impatto con i quali Giunta e Consiglio regionale possono affrontare percorsi decisionali basati su evidenze documentate. E questo è proprio il lavoro più qualificato di ARS.       
 
Francesco Cipriani, Direttore Agenzia regionale di sanità della Toscana

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