Meno obesi: una dieta chiamata crisi


25/10/2013
TIRRENO  24 ottobre 2013 pag. 11
Giù i consumi di carne, pesce e frutta. Ecco come la recessione ci ha cambiato

La crisi è un male? Dipende dai punti di vista. La chiusura a tappeto delle fabbriche prosciuga il borsello dei consumatori, ma la recessione presenta un risvolto della medaglia che non ti aspetti. La sorpresa salta fuori da una ricerca dell'Ars, l'Agenzia regionale di sanità. I toscani stanno cambiando abitudini di vita. E alcune fanno bene alla salute. Mangiano meno carne rossa. Sono meno obesi e in sovrappeso. L'automobile rimane più ferma in garage e, guardacaso, inquinamento ed incidenti sono calati. C'è la riscoperta della bicicletta. Che è un autentico toccasana contro le malattie cronico-degenerative che fanno capolino in vecchiaia.

I toscani bevono meno alcolici. Fumano uguale, ma in modo diverso. Nel senso che comprano meno sigarette e più trinciato, cioé il tabacco sfuso. I comportamenti virtuosi, però, non sono trasversali. La crisi aguzza l'ingegno solo di chi ha studiato di più ed appartiene ad una classe sociale abbiente. I meno scolarizzati sono preda del cibo spazzatura. Le "abbuffate" alcoliche aumentano soprattutto tra i disoccupati che non fanno sport. Cresce il consumo di ansiolitici e antidepressivi. Si mangia meno pesce e meno frutta. Entrando nel dettaglio. In Toscana il numero di fumatori è passato dal 35% del 1980 al 23% del 2007. La crisi, scoppiata l'anno dopo, non ha cambiato di molto le abitudini. Il "consumo a rischio" di alcol, che equivale ad oltre 40 grammi al giorno per gli uomini e più di 20 per le donne, continua a diminuire. Rimane il bere problematico delle classi sociali più svantaggiate. Nel periodo pre-crisi (2000-2007) la popolazione sedentaria in Toscana si era assestata intorno al 35% (rispetto al 40% dell'Italia), mentre cresceva la quota di chi praticava una qualche attività sportiva. Con la crisi aumentano lievemente i sedentari, soprattutto tra i pieno scolarizzati. La recessione non ferma l'aumento del consumo di droghe, tranne l'eroina. Internet ne facilita l'approvvigionamento, i prezzi sono più bassi e va di moda la poliassuzione. Non si hanno ancora dati aggiornati al 2012, ma il peggioramento delle condizioni economiche ha interrotto la diminuzione dei suicidi, in calo costante in Toscana e in Italia negli ultimi vent'anni. Per quanto riguarda i servizi sanitari, i toscani si curano meno, pia vanno più al sodo. L'aumento del ticket non è piaciuto. Li ha allontanati dalle visite specialistiche (-3% rispetto al -9% dell'Italia), ma rimangono irrinunciabili gli esami importan ti come la Tac e la risonanza magnetica. Gli accessi a pronto soccorso e l'ospedalizzazione rimangono a livelli pre-recessione. Il problema dei più deboli, che tendono a non curarsi, è il pallino della Regione che ha per loro un occhio di riguardo e applica la compartecipazione della spesa.

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