Marroni: nelle Rsa via al piano qualità


16/5/2013
REPUBBLICA FIRENZE 16 maggio 2013  pag. I
Le RSA che non hanno la bilancia la devono comprare subito - dice l'assessore Marroni - non è un gran problema. Piuttosto, a queste strutture daremo nuovi obiettivi di qualità».

L'assessore Marroni dopo l'allarme sulla malnutrizione degli anziani: "Ma in generale siamo soddisfatti di queste strutture"
"Così controlleremo il servizio nelle RSA"
E continua Marroni: «Pensiamo anche a un percorso che prevederà dei punteggi per valutarne il funzionamento». L'assessore alla salute parla delle strutture per anziani dopo la ricerca dell'Agenzia regionale sanità in cui si evidenziavano alcuni punti critici, come la mancanza di piani per riprendere peso per circa il 90% delle persone ad alto o medio rischio di malnutrizione (circa un terzo dei ricoverati).

«In generale siamo soddisfatti perla situazione di queste strutture - prosegue l'assessore - Non è tutto perfetto ma l'82% di chi entra nelle nostre RSA dopo tre mesi sta meglio. E questo mi sembra un dato importantissimo». Marroni spiega che sono molti gli indicatori che danno risultati positivi. «Il mangiare poco - spiega - è come il rischio cardiologico o di altre malattie. Il pericolo che, pur con le tabelle preparate dai dietologi Asl, ci sia una tendenza dell'anziano a nutrirsi male e in modo insufficiente esiste. Ma noi, anche alla luce della ricerca, abbiamo fatto partire un sistema di controlli e, come previsto ormai da qualche mese, da fine anno faremo valutare dal San'Anna di Pisa, che già si occupa delle Asl, anche queste strutture».

Riguardo all'assistenza nelle RSA interviene anche Andrea Vannucci, direttore della struttura dell'Agenzia regionale di sanità che si è occupata della ricerca. «I dati sui rischi di ulcere, cadute, necessità di mezzi di contenzione, incontinenza e malnutrizione sono sovrapponibili a quanto riportato in letteratura internazionale e particolarmente in accordo con i principali studi europei. Nonostante l'assistenza sia rivolta a persone in condizioni di salute così complesse, gli anziani che entrano nelle RSA toscane sono trattati da un punto di vista farmacologico in modo più appropriato rispetto a quando vivevano in comunità. Dopo un anno di osservazione, il 68% degli ospiti risultano stabili o migliorati cognitivamente, il 58% sul piano funzionale». Del resto, proprio perché si tratta dipersone non autosufficienti, si presume che in una struttura vengano seguiti meglio che se restano a casa.

L'assessore Marroni spiega che nel campo dell'assistenza agli anziani la Toscana non punta solo sulle strutture residenziali come le RSA. «Intanto le nostre Case della salute, che presto saranno 120, diventeranno un punto di appoggio per gli anziani. Inoltre potenzieremo le cosiddette "cure intermedie" post ospedaliere, dove sicuramente saranno seguite molti ultrasessantacinquenni, cioè i cittadini più fragili. Inoltre c'è l'obiettivo di aumentare di almeno il 10% l'assistenza domicili aree abbiamo intenzione di dare maggiore impulso al "chronic care model", cioè il programma in cui si prevede che siano i medici a contattare i malati con problemi cronici e a fissare per loro visite e accertamenti vari. Le RSA infine, di livello sempre più alto, diventeranno per gli anziani dei presidi territoriali importanti».

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