Piano anti-mortalità materna


SOLE 24 ORE SANITA' TOSCANA Suppl n. 12 2-8 aprile 2013
L’Ars coinvolta in un progetto di sorveglianza dei decessi evitabili
La raccolta dei dati disponibili servirà a individuare le cause e i rischi

L’Agenzia regionale di Sanità della Toscana partecipa a un progetto pilota di sorveglianza della mortalità materna, coordinato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e finanziato dal ministero della Salute. Lo scopo è quello di raccogliere dati affidabili per studiare le cause associate alle morti materne e promuovere la prevenzione di quelle evitabili. Il progetto - che coinvolge oltre alla Toscana altre sei Regioni (Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna, Lazio, Campania e Sicilia) dove risiede il 65% delle donne in età riproduttiva del Paese, rappresenta un fiore all’occhiello del Sistema sanitario nazionale italiano, che si pone l’obiettivo di aumentare la sicurezza del percorso nascita.

La morte materna - ovvero la morte di una donna durante la gravidanza o entro 42 giorni dal suo termine indipendentemente dalla durata e dalla sede della gravidanza, per qualsiasi causa legata o aggravata dalla gravidanza o dal suo management, ma non per cause accidentali o incidentali - benché rara, costituisce una priorità di salute pubblica, sia per la sua indiscutibile drammaticità, che per la documentata “evitabilità” di circa il 50% dei casi.
Il progetto pilota costituisce la seconda tappa di un percorso iniziato con uno studio realizzato dall’Iss negli anni 2008-2010 in cinque Regioni, al quale aveva partecipato anche l’Ars della Toscana. Il procedente progetto ha permesso di calcolare il rapporto di mortalità materna mediante record-linkage tra le schede di morte Istat e le schede di dimissione ospedaliera (Sdo) nelle regioni partecipanti rilevando una sotto-stima del 63% del rapporto di mortalità materna in Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Sicilia. Mentre le sole schede di morte Istat attestavano un rapporto di 4,4 decessi per 100mila nati vivi, lo studio aveva invece evidenziato un rapporto di quasi 12 decessi per 100mila nati vivi con una forte variabilità geografica: da 6,4 morti materne per 100mila nati vivi in Toscana (anni 2001-2006) a 24,1 in Sicilia.

Inoltre, nello stesso progetto erano stati studiati i cosiddetti near miss ostetrici, ovvero, quegli eventi così gravi da portare la donna in fin di vita. Questa tipologia di eventi aveva mostrato, per gli anni 2004-2005, un tasso pari a 2,0 per 1.000 parti in Italia, 1,8 in Toscana. Da qui la necessità di un progetto per attivare un sistema pilota di sorveglianza della mortalità materna che permetta di identificare e studiare i nuovi casi.

Il nuovo progetto ha anche un obiettivo più lungimirante, quello di promuovere la cultura della non colpevolizzazione dei professionisti, sul modello “no blame” del Regno Unito, mirando alla segnalazione e alla corretta descrizione dei casi clinici al fine di ridurre le morti materne evitabili e di promuovere le buone pratiche. Il percorso che deve seguire la segnalazione del caso di morte materna dalla struttura sanitaria delle regioni coinvolte all’Iss ha un momento centrale nell’audit, ossia nella riunione tra tutti i professionisti sanitari che hanno assistito la donna deceduta.

Questo confronto tra pari ha la finalità di ricostruire il percorso assistenziale per identificare le azioni utili o dannose che si sono dimostrate rilevanti ai fini dell’esito. Oltre al responsabile scientifico del progetto è stato individuato un referente regionale del sistema di sorveglianza che per ogni caso verificherà la completezza delle informazioni raccolte, l’anonimizzazione della documentazione e avrà la responsabilità della custodia della documentazione utilizzata per l’indagine confidenziale. Quest’ultima viene realizzata da un comitato regionale composto da uno o più ginecologi, ostetriche, anestesisti, anatomopatologi e/o medici legali, un epidemiologo e un referente di rischio clinico con possibilità di ulteriori consulenze specialistiche. Il comitato redige un rapporto e lo invia all’Iss.

La peculiarità della parte toscana dello studio sarà rappresentata dalla stretta collaborazione con il Centro Gestione rischio clinico della Regione Toscana, coinvolto in tutte le fasi del monitoraggio e in particolare nel momento degli audit. Tutte le informazioni sul progetto sono disponibili sulla pagina web dedicata http://www.iss.it/itoss/ o sul sito dell’Ars ww.ars.toscana.it

Fabio Voller, Monica Da Frè Osservatorio di Epidemiologia, Agenzia regionale di Sanità della Toscana
Valeria Dubini Struttura complessa di Ginecologia e ostetricia, Nuovo Ospedale San Giovanni di Dio

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