La salute in età adulta si gioca nell’infanzia: il quadro su salute di bambini e ragazzi in Toscana nel nuovo rapporto ARS-Meyer


28/5/2014
immagine press release  COMUNICATO STAMPA - 28/05/2014
Nel 2012 i bambini ed i ragazzi in Toscana rappresentano circa il 15% della popolazione, percentuale  che negli ultimi vent’anni è sempre più in diminuzione sia in Toscana che in Italia. Sono in generale in buona salute: più attivi fisicamente dei loro coetanei italiani ed anche più virtuosi nell’alimentazione adottata. Questi sono solo alcuni dei dati raccolti nel nuovo rapporto, frutto della collaborazione fra l’Agenzia regionale di sanità e l’Azienda ospedaliero-universitaria Meyer, che fa il punto sulla salute dei bambini e dei ragazzi in Toscana, con informazioni su aspetti demografici, nascite, stili di vita ed alcune tematiche di salute. «C’è un interesse sempre maggiore nei confronti della salute dei bambini – dichiara il direttore dell’ARS Francesco Cipriani – perché le evidenze scientifiche ci  mostrano che la salute degli adulti si gioca molto presto, già fin dall’utero materno.Per far guadagnare alla popolazione altri anni di vita, ma solo quelli vissuti in buona salute, oggi sappiamo che bisogna agire per tempo: dalla gravidanza ai primi mesi e anni di vita, ponendo attenzione alle esposizioni ambientali e all’instaurarsi di abitudini e stili di vita corretti». Ma ecco i dati principali del nuovo rapporto, che verrà presentato il 29 maggio nel corso del convegno La salute dei bambini e dei ragazzi in Toscana presso l’Istituto degli Innocenti a Firenze.  

NASCITA E ALLATTAMENTO – In Toscana a partire dalla metà degli anni ’90 e fino al 2008 le nascite sono progressivamente aumentate, soprattutto grazie alle donne straniere e  in particolare a quelle provenienti dai Paesi a forte pressione migratoria. Sono invece in calo dal 2009, in Toscana come in Italia,  anche fra le donne straniere, probabilmente a causa della pesantissima crisi economica che stiamo vivendo. L’età media delle madri continua ad innalzarsi (33 anni per le donne italiane, 29 per le straniere nel 2012) e questo può comportare maggiori complicanze sia del parto che per il bambino. Prima della gravidanza una percentuale troppo alta di donne toscane è sovrappeso (16,1%) o obesa (5,1%), mentre l’8,4% della madri fuma in gravidanza: comportamenti e stili di vita non corretti come questi, insieme a fattori socio-demografici, possono concorrere alla nascita pretermine ed anche al basso o  alto peso corporeo alla nascita, condizioni che a loro volta possono comportare un eccesso di malattia e mortalità sia neonatale che nell’infanzia. I nati pretermine (meno di 37 settimane di gestazione) sono stabili al 7% in Toscana nel 2012, rispetto ai 10 anni precedenti, mentre i nati di basso peso (meno di 2500 grammi) sono in lieve aumento nello stesso periodo temporale (7% nel 2012). I nati gravemente pretermine (età gestazionale inferiore a 32 settimane) o con peso alla nascita inferiore a 1.500 grammi rappresentano in Toscana solo il 1,2 % dei nati vivi, ma sono gravati da un’alta mortalità (oltre il 50% di tutta la mortalità nel primo anno di vita è a carico di questi neonati piccolissimi) e  malattia anche a lungo termine. Sono aumentati i neonati allattati esclusivamente al seno alla dimissione dall’ospedale: dal  66% nel 2001 al 76% nel 2010. Ma come mostrano le rilevazioni ARS-Meyer, uniche nel panorama nazionale, l’allattamento in modo esclusivo con latte materno, così importante per la salute futura del bambino, diminuisce  fin dai primissimi mesi di vita: nel 2010 i bambini che alla prima vaccinazione (2-4 mesi di vita) sono alimentati al seno in modo esclusivo è già scesa al 57,5%, mentre l’Organizzazione di sanità raccomanda l’allattamento al seno almeno fino al 6° mese di vita. Il problema di una troppo precoce diminuzione dell’allattamento al seno è comune anche ad altre regioni italiane per cui sono disponibili i dati.

MORTALITA’ E MALATTIE NEI BAMBINI E NEI RAGAZZI -  Il tasso di mortalità infantile (primo anno di vita) si è dimezzato in Toscana dal 1995 al 2010 (da 6,1 a 3,1 per mille nati vivi), e lo stesso è avvenuto anche nelle fasce d’età 1-4 anni e 5-9 anni. Nelle fasce d’età 10-14 anni e 15-19 anni  sono le cause traumatiche, soprattutto associate a incidenti stradali, la prima causa di morte: 35% e 67% di tutte le cause di decesso.   Parlare al cellulare durante la guida, e soprattutto guidare dopo aver bevuto troppo, sono fattori che raddoppiano fra i  ragazzi la probabilità di incorrere in un incidente stradale.
 
Tornando ai neonati, è bassa in Toscana la percentuale di casi di SIDS (morte improvvisa del lattante): 0,11 su mille nati. La posizione nel sonno gioca un ruolo importante nella SIDS: in Toscana i neonati che vengono messi a dormire in posizione supina, che è la posizione raccomandata, sono gradualmente aumentati dal 2004 al 2010, passando dal 55% al 72%. Questi buoni risultati sono anche il frutto delle campagne informative messe in atto nella nostra regione per promuovere un’efficace prevenzione.  

Per quanto riguarda le malformazioni congenite, la loro prevalenza in Toscana è di 23,8 per mille nati. Come per altre regioni, queste sono la seconda causa di morte nel primo anno di vita, dopo le cause perinatali.

In Toscana hanno poi avuto da sempre un grosso impulso gli screening neonatali, permettendo la diagnosi precoce e la presa in carico di malattie gravi e potenzialmente letali quali le malattie metaboliche congenite (1 su 1500 nati), la fibrosi cistica (1 su 3900 nati) e recentemente le immunodeficienze congenite.

Per quanto riguarda i tumori, l’incidenza nei bambini e nei ragazzi di età 0-14 anni nel centro Italia – Toscana compresa -  è leggermente più elevata rispetto al resto d’Italia, mentre il quadro è più omogeneo fra gli adolescenti. Negli ultimi 10 anni, l’incidenza nel centro Italia è in diminuzione per tutte le età: in Toscana i tassi di mortalità sono diminuiti del 2-3% ogni anno tra i bambini e del 1-2% fra gli adolescenti. Dato rilevante perché i tumori rappresentano la prima causa di morte nella fascia d’età 1-10 anni. In Toscana tutti i bambini ammalati di tumore sono seguiti presso le Aziende ospedaliero-universitarie Meyer, di Pisa e Siena (centri aderenti all’AIEOP, l’Associazione italiana di ematologia e oncologia pediatrica): solo il 5,9%  migra per cure verso un’altra regione. 

STILI DI VITA E COMPORTAMENTI A RISCHIO – I bambini e gli adolescenti toscani sono fisicamente più attivi dei loro coetanei: nel 2011 il 62%  ha praticato sport nel tempo libero in modo continuativo o saltuario, contro una media italiana del 55%. E svolgere attività fisica da giovani è un fattore importante che influenza la salute da adulti e anziani. Anche lo stile alimentare dei giovani toscani sembra migliore rispetto al contesto nazionale: consumano un po’ più spesso verdura e mangiano meno dolci, snack e salumi dei loro coetanei italiani. Sovrappeso e obesità nei bambini e ragazzi della nostra regione sono meno diffusi rispetto alla media italiana: 24,5% in Toscana, contro 27,2% in Italia.

Un po’ al di sopra della media nazionale sono invece i fumatori in età 11-17 anni nella nostra regione, soprattutto tra le ragazze. Infine, la quota di adolescenti toscani che consuma alcolici è analoga al dato italiano (33% vs 34% nei 14-17 enni), anche se fortunatamente diminuisce il consumo fuori pasto e, rispetto all’Italia, è meno diffuso fra i ragazzi il cosiddetto “binge-drinking” (l’assunzione di 5-6 bevande alcoliche in un‘unica occasione). Per quanto riguarda l’uso di droghe, i dati toscani si allineano a quelli nazionali: 1 ragazzo su 4  tra 14 e 19 anni dichiara di aver consumato almeno una sostanza nell’ultimo anno, con valori pressoché stabili negli ultimi 10 anni. Anche il gioco d’azzardo è di forte attrazione per gli adolescenti toscani: i risultati dello studio EDIT dell’ARS mostrano come oltre la metà degli adolescenti conosca e pratichi il gioco d’azzardo, e quasi 1 ragazzo su 10 sia a rischio di sviluppare una vera e propria dipendenza.

Per quanto riguarda i comportamenti sessuali, nel 2011 solo il 65% dei giovani toscani sessualmente attivi fra i 14 ed i 17 anni ha usato il profilattico durante i rapporti, mostrando una scarsa attenzione al rischio di gravidanze indesiderate e di malattie sessualmente trasmissibili.

Infine, un ultimo dato sulla salute mentale: sempre lo studio EDIT dell’ARS ha rilevato che il 15% circa dei ragazzi riporta un elevato distress psicologico (tristezza, ansietà e stato dell’umore spesso associati a comportamenti quali l’eccessivo consumo di alcol, l’uso di sostanze, etc.).

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