Tracciare la via per il benessere per ridurre le disuguaglianze: il nuovo Rapporto salute WHO Europe


immagine rapporto salute 2012 EuropaARS SEGNALA - 18/03/2013
Il rapporto salute WHO Europe descrive ogni tre anni lo stato di salute dei quasi 900 milioni di cittadini (dato 2010) che vivono nei 53 paesi europei. La novità del rapporto 2012 è il tentativo di definire il concetto di benessere, uno degli obiettivi-chiave della nuova politica europea sulla salute Health 2020, cercando anche di tracciare la strada per raggiungerlo.

I risultati principali del rapporto:

1. Progressi generali ma in aumento anche le disuguaglianze
Sono consistenti i progressi raggiunti a livello generale in Europa sulla salute negli ultimi decenni.  Questi progressi non sono però uniformi e le statistiche mostrano che le disuguaglianze sono in aumento, ad es. tra uomini e donne, tra i vari paesi e, all’interno dei singoli paesi, tra differenti gruppi di popolazione.

2. La popolazione in Europa vive più a lungo
L’aspettativa di vita generale (uomini e donne) è aumentata di 5 anni negli ultimi 30 anni. Nel 2010 le donne hanno raggiunto una vita media di 80 anni, mentre gli uomini vivono in media fino a 72,5 anni di età. Le differenze sull’aspettativa di vita sono ancora abbastanza marcate non solo fra uomini e donne ma anche fra i differenti paesi. Secondo le proiezioni la vita media in Europa continuerà ad alzarsi, per arrivare entro il 2050 a quasi 81 anni.

3. Cambiamenti demografici: invecchiamento della popolazione, urbanizzazione, migranti
La popolazione europea sta diventando sempre più anziana ed i tassi di fertilità sono in diminuzione. Nel 2010 il 15% dei cittadini europei aveva più di 65 anni di età, ma questa percentuale è destinata a salire fino al 25% entro il 2050.  

Un altro cambiamento demografico degno di nota riguarda il tasso di urbanizzazione: nel 2010 la percentuale di persone che vivono nelle aree urbane ha raggiunto il 70% e ci si aspetta che superi l’80% entro il 2045. La conseguenza di questa massiccia urbanizzazione: la popolazione è  esposta a rischi crescenti per la salute.

E’ cresciuto anche il fenomeno dell’immigrazione: in Europa vivono 73 milioni di migranti (il 52% dei quali sono donne), che rappresentano quasi l’8% della popolazione totale.
 
4. Le malattie croniche causano l’80% delle morti
I dati del rapporto parlano chiaro: in Europa le malattie croniche - come quelle cardiache, respiratorie, il cancro e l’ictus - sono responsabili dell’80% delle morti (dati 2009). E nel 30% dei casi si tratta di morti premature, cioè che colpiscono  persone al di sotto dei 65 anni di età. Le malattie cardiovascolari rimangono la causa principale di morte (50% dei decessi totali), seguite dal cancro (20% dei decessi totali). Le malattie croniche sono strettamente correlate ad alcuni fattori di rischio: il fumo (in Europa fuma il 27% delle persone sopra i 15 anni), l’abuso di alcol (soprattutto nei paesi dell’Europa dell’Est) e problemi ambientali come l’inquinamento dell’aria. Le malattie croniche possono in parte essere evitate lavorando su questi fattori di rischio, che possono e devono senz’altro essere modificati in Europa.  

5. Malattie infettive, preoccupano ancora tubercolosi e HIV/AIDS
Le malattie infettive sono tuttora causa di decessi in Europa. Le statistiche del rapporto mostrano ad esempio che l’Europa è una delle regioni ancora in lotta con la tubercolosi: questa è tutt’oggi la causa di ben il 40% delle morti totali per malattie infettive. In Europa continuano inoltre a destare preoccupazione il virus HIV/AIDS, le malattie a trasmissione sessuale, le infezioni virali di epatite. Negli ultimi 20 anni i decessi per malattie infettive in Europa sono in effetti aumentati ed il problema è sicuramente accentuato dal fenomeno denominato antibiotico-resistenza: quando certi batteri, virus e parassiti diventano resistenti alle medicine usate per combatterli la mortalità inevitabilmente aumenta.


Le analisi contenute nel  Rapporto salute 2012 si basano sulle informazioni che WHO Europe riceve dai vari stati. Il database Health for All, dove WHO Europe raccoglie le informazioni sulla salute dei cittadini europei, è consultabile on line.

La definizione di salute non può comunque  prescindere dal più generale concetto di benessere. Migliorare il benessere della popolazione europea nel contesto della salute costituisce uno degli obiettivi più importanti della nuova politica europea sulla salute Health 2020 adottata lo scorso anno. La salute non può infatti essere solo l’assenza di malattia, ma deve significare benessere mentale e sociale, oltre che fisico.
      

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