MaCro e PrOse a supporto del monitoraggio e miglioramento dei servizi: online le presentazioni del workshop


rete dati macro prose workshop 11 dicembreL’utilizzo di dati amministrativi in ambito epidemiologico è ormai diffuso. Le informazioni contenute nei flussi sanitari (schede di dimissione ospedaliera, specialistica ambulatoriale, farmaceutica, esenzioni da ticket, ecc.), se correttamente utilizzate, permettono la sorveglianza epidemiologica della popolazione e un continuo monitoraggio dell’assistenza sanitaria.

Consapevole dei limiti di un dato raccolto per scopi amministrativi e gestionali, l'ARS negli anni ha consolidato procedure di analisi e creato due strumenti a supporto del monitoraggio e miglioramento dei servizi: MaCro e PrOsE. Entrambi, tramite opportuni algoritmi, sono in grado di tracciare in maniera anonima il percorso dei pazienti all’interno del sistema sanitario.

I due strumenti sono stati presentati nel corso di un workshop tenutosi lo scorso 11 dicembre a Firenze, al quale hanno partecipato gli operatori del sistema sanitario toscano ed i responsabili della programmazione sanitaria. La giornata ha fornito l’occasione per presentare le novità e i dati aggiornati al 2014.

MaCro
La banca dati MaCro utilizza algoritmi validati per stimare le popolazioni di malati cronici residenti in Toscana. I dati utilizzati provengono dalle diagnosi di dimissione ospedaliera, dalle prescrizioni farmaceutiche e dalle esenzione per patologie dal pagamento del ticket. Attualmente le patologie presenti sono: diabete mellito, pregresso ictus, insufficienza cardiaca, broncopneumopatia cronico ostruttiva (BPCO), cardiopatia ischemica, ipertensione, demenza, morbo di Parkinson, insufficienza renale e sclerosi multipla. Oltre alla stima delle popolazioni, quindi al monitoraggio della prevalenza della malattia, il sistema calcola per ogni malattia alcuni indicatori di cura in grado di seguire l’aderenza alle terapie e la frequenza degli esami di monitoraggio contenuti nei rispettivi percorsi diagnostico terapeutici.
Gli ultimi dati, aggiornati al 2014, mostrano un aumento dei malati cronici, dovuto al progressivo invecchiamento della popolazione ed ai progressi fatti nella cura delle patologie che contribuiscono all’aumento dell’aspettativa di vita dei malati cronici. Si stimano circa 250mila diabetici (7,7% tra i residenti d’età 16+), 984mila ipertesi (30,2%), 75mila persone con insufficienza cardiaca (2,3%), 174mila cardiopatici (5,3%), 199mila persone con BPCO (6,1%), 51mila con pregresso ictus (1,6%), 75mila con insufficienza renale (2,3%), 46mila con demenza (1,4%), 7mila con sclerosi multipla (0,2%), 16mila con Parkison (0,5%). Tutti i dati sono disponibili online nel portale MaCro nel sito web dell’Agenzia.

PrOsE
Il programma esiti PrOsE si pone l’obiettivo di misurare la qualità dell’assistenza sanitaria fornita dalle strutture, utilizzando sempre il dato amministrativo per calcolare un set di indicatori, condiviso a livello nazionale, per la valutazione degli esiti sanitari. Il sistema si rivolge agli operatori, ai responsabili di gestione e ai decisori politici. Oggetto del monitoraggio sono principalmente i volumi di attività, i rischi di morte o riammissione, l’ospedalizzazione per specifiche patologie e l’utilizzo di procedure ospedaliere specifiche o inappropriate, con l’obiettivo di migliorare continuamente la qualità e la sicurezza dei servizi. Tutti gli indicatori prodotto sono contenuti nel portale PrOsE al quale gli operatori possono accedere per conoscere le proprie performance. Sulla base delle informazioni prodotte vengono organizzati audit clinici con l’obiettivo di approfondire, capire e risolvere eventuali criticità evidenziate dal sistema di monitoraggio.

Prospettive future
Per entrambi gli strumenti ARS sta lavorando ad un miglioramento della fruibilità, puntando ad una lettura integrata, ovvero alla possibilità di confrontare gli indicatori di assistenza territoriale delle patologie con gli indicatori ospedalieri e di esito.
La gestione a livello locale infatti non dovrebbe limitarsi all’osservazione separata dei due fenomeni, ma dovrebbe spostare la propria prospettiva verso una logica di percorso di cura individuale, che assicuri al paziente il miglior livello di assistenza al domicilio, sul territorio e in ospedale.






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