Sindaci contro la geotermia (09/01/2015)


9/1/2015
NAZIONE GROSSETO   9 gennaio 2015  pag. 13

LO SPETTRO della centrale geotermica a media entalpia torna ad aleggiare sull'Amiata. Dopo Montenero d'Orcia, e poi Seggiano adesso spunta dal cilindro delle istanze di verifica di assoggettabilità a Via (Valutazione d'Impatto Ambientale) un pozzo esplorativo nel bel mezzo del Monte Labbro. Tutto il procedimento è attualmente in esame in Regione Toscana ma il solo pensiero di una perforazione di un pozzo esplorativo in quel monte che è all'interno del parco faunistico dell'Amiata ha suscitato da subito immediate reazioni di protesta da parte degli amministratori locali.

Gli otto sindaci dell'Unione Amiatina Grossetana già contrari all'ipotesi di centrale a media entalpia a Montenero d'Orcia oggi rivendicano la loro posizione anche per l'ipotesi di un pozzo al Monte Labbro. Il territorio in questione è all'interno del comune di Arcidosso e la presa di posizione di Jacopo Marini, più volte nel mirino della protesta ambientalista, è immediata e in controtendenza rispetto alla funzionalità della centrale di Bagnore 4: «Siamo contrari alla media entalpia in tutto e per tutto. La nostra posizione su questo genere di impianti è stata espressa già tempo fa e rispecchia quella di tutti i sindaci dei paesi amiatini».

Claudio Franci, sindaco di Castel del Piano, presidente dell'Unione dei Comuni e che in passato ha rappresentato, come anche il sindaco di Seggiano Giampiero Secco, la voce contraria rispetto agli impianti a ciclo binario a Montenero d'Orcia, esprime la sua contrarietà: «Vogliono minacciare la naturalezza di questo territorio, la Regione Toscana deve essere vicina all'Amiata». Anche il Comune di Cinigiano ha ricevuto per conoscenza la documentazione relativa all'istanza: «Ci siamo già espressi chiaramente come amministrazione comunale - commenta Romina Sani, sindaco di Cinigiano - sulla possibilità di realizzare centrali geotermiche a media entalpia nel territorio amiatino, ne abbiamo discusso in un Consiglio comunale aperto e insieme a minoranza e cittadini abbiamo prodotto un documento dal quale emerge chiaramente il parere negativo del territorio. Oggi, di fronte a questa nuova documentazione vogliamo ribadire la nostra assoluta contrarietà».

L'Amiata, che di recente ha vissuto direttamente anche l'avvio della centrale di Bagnore 4, con non poche proteste da parte dei comitati ambientalisti, oggi si trova a fronteggiare una possibile avanzata di nuovi progetti, in un territorio definito anche dal governatore della Regione Enrico Rossi, «saturo dal punto di vista di centrali geotermiche». Allo stesso tempo, sempre in Amiata, sono state incentivate azioni mirate ad un maggior controllo della salute dei cittadini. Sarà costituito infatti un Osservatorio permanente sulla salute in Amiata: «Giovedì 22 sarà istituito, alla sala del Popolo del comune di Santa Fiore, l'Osservatorio sulla salute - spiega Franci -. Un progetto che vede lavorare insieme istituzioni locali, agenzie come Ars e Arpat, Società della Salute e i medici dell'Asl 9. Rappresenta un nuovo studio, finanziato dalla Regione con 800mila euro per tre anni. Un salto di qualità anche per i metodi che saranno messi in campo e mira a fare maggiore chiarezza sulle condizioni di salute dei cittadini.»

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