«La geotermia non c'entra con i tumori» (10/12/2014)


10/12/2014
NAZIONE GROSSETO 10 dicembre 2014 pag. 1-3

NON c'è causa ed effetto tra geotermia e aumento del numero di morti per tumore sull'Amiata. L'assessore regionale all'Ambiente Anna Rita Bramerini percorre dritta questa strada, con a fianco lo studio dell'Agenzia regionale per la sanità del 2010 che ha rappresentato uno «scenario tranquillizzante». E' questa l'unica risposta che viene dalle istituzioni agli appelli lanciati dagli ambientalisti che chiedono ulteriori controlli e di sospendere lo sfruttamento geotermico in attesa dei risulta dei nuovi approfondimenti.

Quelli che proprio l'Ars, per recente conferma del suo direttore Francesco Cipriani su queste colonne, ha annunciato saranno eseguiti. Si tratta di ulteriori indagini sulla popolazione locale, con lo studio di cartelle cliniche reperite da medici e pediatri. Con un'analisi più approfondita che andrà avanti per altri tre anni ancora. Ulteriore indagine che però non viene vissuta come dovuta per la presenza della geotermia, ma per le condizioni preesistenti. Cioè si muore di più sull'Amiata non a causa dello sfruttamento geotermico, ma per una presenza di mercurio o arsenico collegabile ad altri fattori. Bramerini segue quanto riportato nello studio dell'Ars sulle connessioni tra salute e geotermia. Attenendosi a quanto dichiarato anni fa, quando lo studio fu presentato per la prima volta.

«Iniziato nel 2008 e concluso nell'estate del 2010, questo studio è il più completo realizzato finora in materia - spiegò allora l'assessore Bramerini - Il quadro sanitario delle aree geotermiche che ne esce è rassicurante e in linea con il quadro della Toscana che, sappiamo, ha un'aspettativa di vita più alta rispetto alla media nazionale. Ma va detto che emergono anche elementi di criticità nelle aree dell'Amiata, sia rispetto ad alcune patologie, sia rispetto alle cause di mortalità. Si tratta di criticità che potrebbero far pensare a fattori ambientali più legati a caratteristiche territoriali tipiche delle aree montane e agli effetti della presenza di attività minerarie. Ciò non di meno, sono questi elementi che meritano di essere approfonditi e riflettuti ulteriormente. Per questo, anche a seguito delle richieste dei cittadini, abbiamo deciso di far proseguire l'attività di studio e approfondimento». E su questo si va avanti.

Scarica l'articolo