Geotermia, pronti 120 milioni (19/03/2013)


NAZIONE SIENA 19 marzo 2013  pag. 14
ENEL illustra tutti i dettagli della nuova centrale

Mentre sul Monte Amiata il dibattito sulla geotermia resta sempre molto attivo, con i comitati ambientalisti sul piede di guerra con una nuova manifestazione annunciata per questi giorni nei pressi della centrale di Bagnore 3, Enel Green Power descrive la nuova centrale di Bagnore 4.
Sono infatti iniziati il 7 marzo scorso i lavori per la realizzazione della nuova centrale geotermoelettrica Bagnore 4, nei comuni di Santa Fiora ed Arcidosso. Il progetto prevede la realizzazione di due gruppi da 20 megawatt ciascuno, per una capacità installata totale di 40 megawatt, in grado di generare, a regime, fino a 310 milioni di chilowattora di energia all'anno, con un risparmio di 70.000 Tep (tonnellate equivalenti di petrolio).

La nuova centrale, che i dirigenti Enel giudicano «con perfetto inserimento ambientale», andrà ad affiancare quella di Bagnore 3 da 20 megawatt con un investimento totale di circa 120 milioni di euro.

«La centrale di Bagnore 4 - dicono i tecnici di Enel Green Power - è stata progettata tenendo conto dei migliori standard a livello mondiale e delle migliori tecnologie disponibili da un punto di vista ambientale. L'impianto sarà dotato di un sofisticato sistema di monitoraggio e tele-diagnostica, in grado di garantire elevati standard di affidabilità e di efficienza».

Infine l'ingegnere Massimo Montemaggi, responsabile di Enel Green Power geotermia, ricorda gli esiti dello studio condotto dal professor Michael Bates dell'Università della California sulla popolazione di Rotorua, isola vulcanica in Nuova Zelanda caratterizzata da emissioni naturali di acido solfidrico.

La popolazione di Rotorua, la più ampia esposta ad emissioni geotermiche naturali è sotto osservazione da parte del team di ricercatori guidati da Bates e i risultati del monitoraggio stando alle conclusioni illustrate dal gruppo di ricerca - mostrano che «d'esposizione cronica a basse concentrazioni di acido solfidrico non è associata a incrementi di rischio per asma e sintomi respiratori simili».

I risultati di questo recente studio «indicano una diminuzione della prevalenza di asma e sintomi correlati nei soggetti esposti a concentrazioni più alte di acido solfidrico».


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