La salute dei detenuti in Toscana a 10 anni dalla riforma - I risultati della IV rilevazione del 2018

Serie In cifre, n. 15


Occuparsi della salute dei detenuti e della loro tutela sanitaria è cruciale per numerosi motivi. In primo luogo equivale a mettere in atto interventi di salute pubblica nella accezione più ampia del termine.
Molti studi internazionali hanno dimostrato, infatti, come la popolazione detenuta, sebbene anagraficamente giovane, sia caratterizzata da un’alta prevalenza di persone con gravi condizioni di salute, nettamente superiore a quella della popolazione generale. Si tratta in particolare di disturbi psichici, dipendenza da sostanze psicotrope, malattie infettive e alcune patologie croniche, soprattutto a carico dell’apparato gastrointestinale. Sappiamo, inoltre, che la maggior parte dei detenuti tornerà libera, portando con sé malattie che potranno potenzialmente rappresentare un rischio per la salute di tutta la comunità, aggiungendo malattia al carico di malattia già presente. Deve quindi esserci un interesse stringente affinché questo spaccato di popolazione riceva trattamenti e cure appropriate per qualsiasi disturbo, disagio o malattia manifesti.
L’ARS Toscana, ormai da quasi 10 anni, si occupa di rilevare attraverso un’indagine ad hoc lo stato di salute della popolazione detenuta. Nel panorama epidemiologico, l’indagine ARS è a tutt’oggi l’unica indagine che rileva le patologie presenti in carcere.
Anche nel 2018 è stata utilizzata una scheda clinica informatizzata che si compone essenzialmente di una sezione socio-demografica e di una sezione sanitaria.
La prima, oltre a contenere informazioni di carattere generale, registra anche la provenienza del detenuto (da libertà, da altro Istituto, da Centro diagnostico terapeutico, da affidamento sociale o arresti domiciliari) e l’eventuale prima detenzione. Quest’ultima informazione appare molto interessante al fine di valutare lo stato di salute delle persone che fanno il loro primo accesso nel circuito penitenziario.
La seconda sezione comprende invece la registrazione delle diagnosi, sia internistiche che psichiatriche, codificate secondo la classificazione ICD-9-CM; i trattamenti farmacologici erogati all’interno delle strutture, censiti per nome commerciale; il consumo di tabacco e le sigarette fumate quotidianamente (gli ex-fumatori sono stati assegnati alla categoria dei non fumatori); il peso e l’altezza, valori in grado di determinare l’indice di massa corporea; specifiche informazioni riguardanti il tentato suicidio e gli atti di autolesionismo.
La rilevazione, effettuata grazie alla collaborazione attiva del personale medico impiegato presso le strutture penitenziarie toscane, ha avuto luogo nel periodo compreso fra il 1 novembre 2017 e il 28 febbraio 2018, coninvolgendo tutti i detenuti censiti alle ore 24 del 30 ottobre 2017 presso tutte le strutture detentive della Toscana.



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