Crisi e compartecipazione alla spesa sanitaria da parte dei cittadini: il “modello” toscano


immagine crisi e saluteARS NEWS - 06/11/2013
La crisi finanziaria, che dal 2008 sta colpendo duramente tutti i paesi del mondo, rischia di compromettere la sostenibilità dei sistemi sanitari. In Toscana è stata fatta una scelta rilevante in termini di equità e di tutela delle fasce più deboli, applicando un sistema di compartecipazione alla spesa sanitaria (copayment) modulato per capacità contributiva degli assistiti. Al convegno su crisi e salute del 24 ottobre scorso l’ARS ha affrontato anche questo tema specifico, analizzando le caratteristiche della soluzione adottata dalla Regione Toscana a partire da agosto 2011.

Il contesto nazionale di riferimento
Nell’estate del 2011 la situazione economica sempre più difficile porta il governo italiano ad approvare il decreto legge n. 98/2011, che contiene disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria e in particolare provvedimenti per il contenimento e la razionalizzazione delle spese in materia di impiego pubblico, sanità, assistenza, previdenza, organizzazione scolastica.

Per quanto riguarda la spesa di sanità pubblica, viene deciso di aumentare di 10 euro la quota del ticket pagato dai cittadini per le prestazioni sanitarie convenzionate: il ticket passa così da 36,15 euro a 46,15 euro. Questo provvedimento (ad eccezione delle esenzioni per reddito, patologia e invalidità, che non vengono intaccate) colpisce tutti i cittadini in ugual misura, a prescindere dalla loro condizione economica. E’ pertanto suscettibile di generare condizioni di iniquità di accesso alle cure, principalmente per le fasce più deboli della popolazione.

Compartecipazione alla spesa sanitaria: la soluzione adottata dalla Regione Toscana
Proprio per tutelare le fasce più deboli e garantire equità di accesso alle cure, la Regione Toscana decide di varare una misura alternativa a quella nazionale in materia di compartecipazione alla spesa sanitaria, sempre comunque nel rispetto degli equilibri economico-finanziari generali imposti dalla legge nazionale di stabilità 2011.
 
TICKET ORDINARIO E TICKET AGGIUNTIVO - Nell’agosto del 2011, con la delibera di Giunta regionale n. 722, la Toscana introduce il ticket aggiuntivo, così chiamato proprio perché il suo importo va ad aggiungersi a quello del ticket ordinario. Il ticket ordinario viene pagato da tutti gli assistiti non esenti che ricorrono a prestazioni sanitarie pubbliche: dall’ottobre 2011, con la Delibera di Giunta regionale n. 867, viene fissato in Toscana a 38 euro. Il ticket aggiuntivo viene pagato sui farmaci in convenzione (quelli per cui non paghiamo niente) e per le prestazioni sanitarie (quelle per cui paghiamo il ticket ordinario di 38 euro). L’ammontare del ticket aggiuntivo non è uguale per tutti, ma è invece proporzionato al reddito familiare: aumenta cioè all’aumentare del reddito familiare.

La Regione Toscana ha previsto 4 diverse fasce di reddito:

1)    fino a 36.151,98 euro
2)    da 36.151,99 a 70.000 euro
3)    da 70.001 a 100.000 euro
4)    oltre 100.000 euro
 
Chi ha un reddito familiare al di sotto di 36.151,98 euro non paga il ticket aggiuntivo (ma solo quello ordinario, se non è esente). Per conoscere l'importo del ticket aggiuntivo per ciascuna fascia di reddito consulta le tabelle per farmaci in convenzione e prestazioni specialistiche. Al momento il reddito familiare viene determinato tramite un’autocertificazione o dietro presentazione della dichiarazione ISEE (strumento che, a regime, sarà l’unico possibile).

CONTRIBUTO-DIGITALIZZAZIONE - Nell’agosto del 2012, con la delibera di Giunta regionale n. 753 viene incrementato  l’ammontare del ticket aggiuntivo e viene introdotto il cosiddetto contributo per la “digitalizzazione” del referto della prestazione. Tale contributo non può comunque superare 30 euro totali per anno solare e ne sono esenti alcune categorie della popolazione.

ESENTI SPECIALI - La Regione Toscana ha inoltre prolungato l’applicazione della delibera n. 349/2009,  che ha stabilito l’esenzione alla compartecipazione sanitaria per le fasce di popolazione più colpite dalla crisi economica (licenziati, cassa-integrati, lavoratori in mobilità).

Con questi provvedimenti la Regione Toscana, sulla falsariga dell’iniziativa nazionale, ha senz’altro utilizzato l’intervento sul ticket per arginare la riduzione delle risorse economiche pubbliche per la salute. Dall’altro lato, però, ha voluto applicare un sistema di compartecipazione mirato a tutelare alcune fasce della popolazione, le più vulnerabili, che altrimenti avrebbero potuto essere tagliate fuori dall’accesso alla cura della propria salute se la manovra non fosse stata modulata sul reddito familiare.

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