La relazione sulle disuguaglianze sanitarie in Europa: il commento dell'ARS


immagine logo equity actionARS NEWS – 19/09/2013
Nel 2009 la Commissione europea ha adottato la strategiaSolidarietà in materia di salute: riduzione delle disuguaglianze sanitarie dell'UE” con l’obiettivo di limitare le importanti differenze di salute tra le persone che vivono in parti diverse dell'Unione europea, sostenere le azioni degli stati membri e le loro politiche.

Il “Report on health inequalities in the European Union”, appena pubblicato, descrive quali risultati hanno conseguito le 5 principali sfide che la Commissione ha messo in atto a partire dal 2009 e ne valuta l’attuazione:

1) distribuzione equa della salute come parte dello sviluppo sociale ed economico globale
2) miglioramento della base di conoscenze e di dati
3) accrescimento dell'impegno nella società
4) soddisfacimento dei bisogni dei gruppi vulnerabili
5) sviluppo del contributo delle politiche dell'UE

Il commento ragionato qui sotto Crisi ed equità: affrontare le disuguaglianze. Una joint action europea, a cura dell’Osservatorio per la qualità e l’equità, riporta gli elementi salienti del nuovo report sulle disuguaglianze di salute.

Crisi ed equità: affrontare le disuguaglianze. Una joint action europea

Crisi e salute
Gli effetti della crisi finanziaria impattano non solo in termini economici, ma anche sulla capacità degli stati UE di "proteggere" la salute delle persone e più in generale sulla loro capacità di gestire l’intero sistema sanitario. Come descritto nella strategia Europa 2020 è necessario migliorare il rapporto costo-efficacia e garantire la sostenibilità dei sistemi sanitari, mantenendo l'accesso a un'assistenza di qualità, che investa in sistemi sanitari sostenibili in grado di migliorare la coesione sociale e stimolare la crescita economica, riducendo le disuguaglianze sanitarie e consentendo alle persone di rimanere attive e in migliori condizioni di salute, il più a lungo possibile.

Investire nella salute incrementa il benessere della popolazione in generale aumentandone le capacità occupazionali, rendendo così le politiche del lavoro più efficaci, garantendo condizioni di vita adeguate e contribuendo alla crescita.
Investire nella riduzione delle disuguaglianze di salute contribuisce alla coesione sociale e rompe un circolo vizioso: la cattiva salute determina a sua volta povertà ed esclusione.
In questo contesto, le disuguaglianze sanitarie rappresentano una perdita in termini di salute, con conseguente diminuzione della produttività e con costi aggiuntivi per i sistemi di welfare sociale. Le differenze nella salute tra i gruppi con più alto e più basso livello di istruzione rappresentano una potenziale perdita economica tra  l’1,5 e il 9,5% del PIL (dati 2004).

Le disuguaglianze di salute in Europa: facts and figures
Il report effettua una panoramica sulle dimensioni e sui trend delle disuguaglianze di salute a partire dal 2000 concentrandosi soprattutto sugli ultimi anni. Gli altri rapporti sulle disuguaglianze di salute pubblicati precedentemente, nel 2003 e 2006, descrivevano periodi antecedenti al 2000.
Le differenze storicamente riscontrate nella speranza di vita e nella mortalità infantile tra i vari paesi UE si stanno restringendo. Il gap tra l’aspettativa di vita più lunga e quella più corta registrato nell'UE-27 è diminuito del 17%  (14,2 vs. 11,8 anni) per gli uomini tra il 2007 e il 2011 e del 4% (8,2 vs. 7,9 anni) per le donne tra il 2006 e il 2011.
Il coefficiente di Gini, che rappresenta l’ampiezza delle disuguaglianze tenendo conto del valore di tutti e 27 gli stati membri e non solo del gap tra il valore più alto e quello più basso, mostra anch’esso un decremento delle diseguaglianze nell’aspettativa di vita alla nascita negli ultimi anni. Tra il 2000 ed il 2010 infatti, il coefficiente di Gini per le differenze nell’aspettativa di vita alla nascita tra i 27 stati membri EU decresce del 3,5% per gli uomini e del 10.4% per le donne.
Il divario per la mortalità infantile che presentano i tassi più alti e più bassi è sceso dal 15,2 al 7,3/1000 nati vivi tra il 2001 e il 2011. Durante questo periodo anche la mortalità infantile si è ridotta passando dal 5,7 al 3,9 per 1000 nati vivi.

I progressi nello sviluppo della strategia “Solidarietà in materia di salute”
La relazione evidenzia alcuni sviluppi positivi nell'attuazione della strategia dell’Unione Europea sulle disuguaglianze sanitarie e si conclude affermando che occorrono maggiori interventi a livello locale, nazionale ed europeo.
Tonio Borg, commissario europeo responsabile per la Salute, ha affermato: "Negli ultimi anni le disuguaglianze in materia di salute per quanto concerne la speranza di vita e in particolare la mortalità infantile si sono ridotte in modo significativo nell'Unione europea. Si tratta di un risultato incoraggiante. Il nostro impegno però non tollera soluzioni di continuità se vogliamo ovviare ai persistenti divari in campo sanitario che si registrano tra gruppi sociali nonché tra regioni e stati membri, come risulta da questa relazione. Gli interventi volti a sormontare le disuguaglianze sanitarie in tutta Europa devono rimanere prioritari a tutti i livelli."

Affrontare le disuguaglianze sanitarie nell'UE: ARS partecipa a Equity action
Nel complesso l'azione della Commissione europea intende sia sostenere le azioni dei paesi UE, sia migliorare il contributo delle politiche europee a contenimento delle disuguaglianze sanitarie.
La Joint action, attualmente in corso e che avrà termine nel 2014, costituisce un importante strumento per raggiungere questi obiettivi. L’ARS Toscana partecipa a questa Joint action europea sulle disuguaglianze di salute (Equity action) fornendo il proprio contributo con la costruzione di azioni e strumenti in grado di valutare l’impatto degli interventi sull’equità in salute.
 
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