Salute sessuale come componente essenziale del benessere della persona: World Sexual Health Day 2014


immagine logo world sexual health day 2014ARS NEWS - 04/09/2014
Il 4 settembre si celebra come ogni anno la Giornata mondiale della salute sessuale. E come ogni anno la World Association for Sexual Health (WAS), ideatrice e promotrice dell’iniziativa a livello internazionale, ha invitato a festeggiare e celebrare il benessere sessuale dell’individuo come parte integrante e fondamentale del benessere generale della persona.
La nuova edizione della giornata, che ha come titolo “Sexual health: the wellbeing of sexuality”, è dedicata alla definizione di salute sessuale come stato di benessere fisico, emotivo, mentale e sociale che non può prescindere da un approccio positivo e rispettoso alla sessualità e dalla possibilità di avere esperienze sessuali sane e sicure.

Purtroppo i dati sulle infezioni sessualmente trasmesse (IST) diffusi dall’Organizzazione mondiale della sanità continuano a destare preoccupazione e evidenziano, ancora una volta, come queste malattie rappresentino un serio problema di salute pubblica nel mondo. Sono quasi 500 milioni le persone che contraggono ogni anno nel mondo una delle 4 più diffuse IST: clamidia, gonorrea, sifilide, trichomonas vaginalis. E il numero è ancor più allarmante se si considera che molti casi non vengono diagnosticati né segnalati.

Infezioni sessuali in Europa: migliorano test diagnostici e sorveglianza ma ancora forti disparità tra i paesi europei
Dagli ultimi dati del report dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), che coordina la sorveglianza delle IST in 30 paesi dell’Unione europea e dello spazio economico europeo (UE/SEE), è emerso che l’infezione da clamidia è la più frequente con un numero crescente di casi ogni anno (385.307 nel 2012). L’incidenza (184 casi per 100.000 abitanti nel 2012) riflette probabilmente il miglioramento dei sistemi di sorveglianza e dei programmi di screening e l’incremento dei test di diagnosi in numerosi paesi europei, ma l’elevata variabilità dei tassi suggerisce anche che l’individuazione e la segnalazione dei casi rimane comunque incompleta in diversi paesi.

La gonorrea è la seconda infezione più segnalata in Europa, con 47.387 casi riportati nel 2012, colpisce tre volte più gli uomini che le donne e la metà di tutti i casi di gonorrea (41%) è segnalata in giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni.

Diffusa anche la sifilide: nel 2012 sono stati segnalati 20.802 casi di sifilide, pari a un tasso di incidenza di 5,1 casi per 100 mila abitanti. Differenze marcate sono ravvisabili nei trend dei diversi paesi UE: con diminuzioni sostanziali in stati che presentavano un’alta incidenza nei decenni passati e un aumento in altri, soprattutto tra i maschi omosessuali.

L’andamento dei casi di IST in Italia
Sono 96.752 i nuovi casi di infezioni sessualmente trasmesse registrati tra il 1° gennaio 1991 e il 31 dicembre 2012 dal sistema di sorveglianza italiano basato su centri clinici specializzati e laboratori di microbiologia, coordinato dall’Istituto superiore di sanità.

L’andamento, stabile fino al 2004, mostra un incremento pari al 28% dal 2005 al 2012, con il 70,1% (67.848) dei casi diagnosticato negli uomini e il 29,9% (28.904) nelle donne. La maggior parte delle segnalazioni avviene tra gli eterosessuali (81,3%): tra le donne il 100% dei casi è registrato tra eterosessuali, mentre negli uomini il 74,5% è segnalato in eterosessuali e il 25,5% in maschi che fanno sesso con maschi (MSM).

In linea con i dati europei, i casi di clamidia in Italia in costante diminuzione fino al 2008, sono aumentati di circa quattro volte tra 2008 e 2012. Di circa sei volte è accresciuto il numero di diagnosi di sifilide tipo 1 e 2 nel 2005 rispetto al 2000, trend che mostra una lieve riduzione nel corso degli ultimi anni. Anche la gonorrea, che fino al 1999 presentava una flessione, nel corso degli anni ha avuto un incremento di circa due volte che attualmente sembra essersi stabilizzato.

Infezioni a trasmissione sessuale in Toscana: dallo studio dei pazienti dei Centri IST allo sviluppo di un database regionale
Da anni l’ARS si occupa del monitoraggio della diffusione delle malattie a trasmissione sessuale in Toscana. E’ da poco uscito sul Giornale italiano di dermatologia e venereologia un articolo con i risultati dello studio pilota condotto dall’ARS nel 2011 presso quattro Centri toscani di IST che ha coinvolto 1.293 pazienti. La revisione e l’informatizzazione delle cartelle cliniche dei pazienti con almeno una IST hanno permesso di studiare le caratteristiche socio-demografiche dei pazienti in cura e quantificare l’incidenza delle malattie.
L’agenzia si pone per il futuro un altro ambizioso obiettivo: monitorare la diffusione delle malattie trasmesse sessualmente in Toscana accedendo ai dati dei laboratori di analisi. Ciò consentirà di studiare un più vasto campione di popolazione con costi più contenuti.


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