Epatite virale, il commento al rapporto OMS in occasione della Giornata mondiale


2013 07 28 giornata epatitixteleARS NEWS - 26/07/2013
L’epatite è in tutto il mondo un’emergenza sanitaria in gran parte sconosciuta. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), nel corso della sua ultima Assemblea generale del 2010, ha pertanto proclamato per il 28 luglio la Giornata mondiale dell’epatite con l’obiettivo di diffondere informazioni su questo argomento. Il tema dominante continua ad essere anche per il 2013: “Questa è l’epatite. Conoscila. Affrontala”. 

I virus dell'epatite A, B, C, D ed E rappresentano una delle principali cause delle infezioni acute e croniche del fegato costituendo un grave rischio per la salute globale: circa 240 milioni di persone risultano cronicamente affette da epatite B e 150 milioni da epatite C. Nonostante l’estrema diffusione, ancora oggi la maggior parte delle persone con infezione cronica da virus B o C non ne è a conoscenza, esponendosi così al rischio di incorrere in gravi malattie del fegato (come la cirrosi o forme tumorali), oltre a diventare, inconsapevolmente, artefice della sua diffusione.

Secondo l’ultimo rapporto dello European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) intitolato Reporting on 2010 surveillance data and 2011 epidemic intelligence data del 2012, nei 27 paesi dell'Unione europea sono stati segnalati nel 2010 14.745 casi d’infezione da virus B raggiungendo un tasso del 3,43 per 100.000 abitanti, valore che arriva al 6,93 per 100.000 abitanti (N= 26.678 persone) nel caso dell’infezione da virus C.
Valutarne l’andamento nel tempo risulta molto complesso a causa della diversa metodologia utilizzata per la notifica e per i diversi programmi di sorveglianza e d’immunizzazione adottati nei diversi paesi.  A questo proposito, l’OMS ha pubblicato il Global policy report on the prevention and control of viral hepatitis dove sono riportati i risultati del sondaggio condotto nel 2012 dalla World Hepatitis Alliance (WHA). Il documento delinea le politiche e i programmi di prevenzione e controllo messi in atto dai 135 Stati membri che hanno risposto al sondaggio. L’analisi, oltre ad offrire una panoramica sull’esistente, rappresenta il punto di partenza dal quale muovere l’adozione delle raccomandazioni previste dall’OMS che si sviluppano su 4 azioni principali:

  1. Sensibilizzazione, partnership e mobilitazione delle risorse;
  2. Politiche e dati basati su prove d’efficacia per azione;
  3. Prevenzione della trasmissione;
  4. Screening, cura e trattamento.
{slider=I risultati italiani rispetto alle 4 azioni raccomandate dall’OMS}
Sensibilizzazione, partnership e mobilitazione delle risorse:
  • a livello nazionale non è presente un piano di prevenzione e di controllo specifico per le epatiti virali rivolto alla popolazione generale, ma esclusivamente ai gruppi a rischio (operatori sanitari, tossicodipendenti, partner o conviventi di pazienti HBV e HCV-positivi, pazienti sottoposti a emodialisi o affetti da emofilia ecc.)
  • il Governo italiano ha organizzato eventi per la Giornata mondiale delle epatiti nell’anno 2012, ma ad oggi non ha finanziato campagne volte ad ampliare la consapevolezza dei cittadini su questa patologia
Politiche e dati basati su prove d’efficacia per azione:
  • su tutto il territorio è presente un sistema di sorveglianza per i tutti i tipi di epatite acuta ma non per le forme croniche
  • i casi di tumore epatico e le coinfezioni HIV/epatite non sono registrati a livello nazionale
  • il Governo pubblica annualmente un rapporto sull’epatite
  • non è presente ad oggi alcuna ricerca nazionale su questo tema specifico
Prevenzione della trasmissione:
  • c'è una politica nazionale di vaccinazione contro l’epatite A
  • a livello nazionale, tutti i neonati di madri con infezione da virus B hanno ricevuto la prima dose di vaccino entro 24 ore dalla nascita, e il 95% ha ricevuto tre dosi di vaccino contro l'epatite B
  • è presente una politica nazionale che ha come obiettivo specifico la riduzione della trasmissione madre-figlio del virus B
  • è presente una politica nazionale sulla sicurezza delle iniezioni in strutture sanitarie e di controllo sulle banche del sangue
Screening, cura e trattamento:
  • lo screening per i virus B e C sono gratuiti e prevedono l’anonimato
  • il trattamento per l’epatite B e C è previsto dal Servizio sanitario nazionale
  • il Governo italiano non ha indicato alcuna necessità di assistenza da parte dell'OMS in materia di prevenzione e controllo dell’epatite virale
Scarica il PDF in inglese della pagina specifica sull’Italia
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Il Sistema informativo delle malattie infettive e diffusive (SIMI) presente in Italia fornisce ad oggi solo informazioni sulle sorveglianze speciali, tra le quali rientrano le epatiti virali acute. L’interesse per l’argomento e la mancanza di una raccolta dati più ampia ha spinto la Regione Toscana, in collaborazione con l’Agenzia regionale di sanità, ad approntare un sistema informatizzato di raccolta dati grazie al coinvolgimento di tutte le Unità operative che si occupano di questo tema. La rilevazione, che avrà inizio nel 2014, raccoglierà informazioni cliniche e socio-demografiche di tutti i pazienti colpiti da una malattia infettiva (in forma acuta e anche cronica) che afferiscono alle Unità operative coinvolte, in modo tale da consentire la costruzione di un profilo epidemiologico regionale sulla diffusione delle principali patologie infettive tra cui le epatiti.  

Per approfondire