Sex workers e MTS, il rapporto internazionale e la situazione toscana


immagine Prevention and treatment of HIV and other sexually transmitted infections for sex workers in low- and middle-income countriesARS SEGNALA - 13/12/2012
Sono state da poco pubblicate le raccomandazioni per prevenire e trattare l’HIV e le altre malattie a trasmissione sessuale (MTS) nei sex workers (lavoratori del sesso). Il rapporto, intitolato Prevention and treatment of HIV and other sexually transmitted infections for sex workers in low- and middle-income countries. Recommendations for a public health approach è frutto della collaborazione tra Organizzazione mondiale della sanità (OMS), United Nations Population Fund (UNFPA), il Joint United Nations Programme on HIV/AIDS (UNAIDS) e il Network of Sex Work Projects (NSWP).

Il contesto globale
Le persone che si prostituiscono sono estremamente vulnerabili al virus HIV e ad altre malattie sessualmente trasmissibili. Ciò è dovuto a molteplici fattori, tra cui un gran numero di partner sessuali, condizioni di lavoro non sicure e ostacoli nella negoziazione dell’uso costante del profilattico, fattori sui quali, spesso, i lavoratori del sesso hanno poco controllo per via dell’emarginazione sociale e della criminalizzazione degli ambienti di lavoro. L'alcol, l’uso di droghe e la violenza, presenti in alcuni contesti, possono ulteriormente aggravare la loro vulnerabilità.
Sicuramente queste infezioni rappresentano il principale rischio professionale di questi lavoratori che, oltre a contrarre tali patologie dai clienti, possono rappresentare un veicolo di trasmissione per la diffusione nella popolazione generale.
I primi interventi di prevenzione effettuati in paesi come Brasile, India, Kenya e Thailandia sono riusciti a ridurre la trasmissione di MTS fra i lavoratori del sesso, incentivando l’uso del profilattico, migliorando di conseguenza le condizioni sanitarie di questi lavoratori e controllando con rapidità le epidemie da HIV e da MTS.
L'obiettivo di questo nuovo documento è quello di fornire raccomandazioni tecniche sugli interventi efficaci per la prevenzione e il trattamento dell'HIV e di altre malattie sessualmente trasmissibili tra i lavoratori del sesso e i loro clienti. Le raccomandazioni sono così riassunte:

{slider=Sintesi delle raccomandazioni per le “buone pratiche”}
  1. Tutti i paesi dovrebbero lavorare per la depenalizzazione della prostituzione e l'eliminazione dell'applicazione ingiusta di leggi e regolamenti contro i lavoratori del sesso;
  2. i governi dovrebbero stabilire il rispetto delle leggi volte a proteggere i lavoratori del sesso dalla discriminazione, dalla violenza e dalle violazioni dei diritti, al fine di realizzare i loro diritti umani e ridurre la loro vulnerabilità all'infezione da HIV;
  3. i servizi sanitari dovrebbero essere resi disponibili, accessibili e accettabili per i lavoratori del sesso in modo da evitare lo stigma e la discriminazione, garantendo il diritto alla salute;
  4. gli atti di violenza perpetrati nei confronti dei lavoratori del sesso sono un fattore di rischio per l’infezione da HIV e devono essere prevenuti e affrontati in collaborazione con questi lavoratori e con le organizzazioni che operano nel settore.

Le buone pratiche sono i principi generali derivanti non da prove scientifiche, ma dal senso comune, secondo l'etica e i principi dei diritti umani. Queste raccomandazioni non sono passate attraverso un processo di GRADE formale, ma devono essere fortemente promossi in tutti gli interventi con i sex workers.{/slider}


{slider=Sintesi delle raccomandazioni basate sulle prove di efficacia}
  1. Si consiglia un pacchetto di interventi in grado di aumentare le conoscenze nella comunità dei lavoratori del sesso (forte raccomandazione con bassa qualità nelle prove di efficacia);
  2.  si consiglia l'uso corretto del preservativo tra i lavoratori del sesso e i loro clienti (forte raccomandazione con moderata qualità nelle prove di efficacia);
  3. si suggerisce di offrire lo screening periodico per le malattie sessualmente trasmissibili nei lavoratori del sesso anche asintomatici (raccomandazione più debole, bassa qualità delle prove di efficacia);
  4. si suggerisce di offrire periodico trattamento per presunta MTS (raccomandazione più debole, bassa qualità delle prove di efficacia);
  5. si raccomanda di offrire l’effettuazione volontaria del test per l'HIV e azione di consulenza ai lavoratori del sesso (raccomandazione in linea con le attuali linee guida OMS);
  6. si raccomanda di utilizzare le attuali raccomandazioni OMS sull'uso della terapia antiretrovirale nella popolazione generale HIV+ e nei lavoratori del sesso (raccomandazione in linea con le attuali linee guida OMS);
  7.  si raccomanda di utilizzare le attuali raccomandazioni OMS per la riduzione del danno nei lavoratori del sesso che fanno uso di sostanze iniettive (raccomandazione in linea con le attuali linee guida OMS);
  8. si raccomanda di inserire i lavoratori del sesso, non vaccinati in età infantile, nelle strategie di immunizzazione dal virus dell’epatite B (raccomandazione in linea con le attuali linee guida OMS).

Le raccomandazioni tecniche sono supportate non solo da prove scientifiche, ma anche dall'esperienza vissuta dei lavoratori del sesso in tutto il mondo.{/slider}



Il contesto toscano
, il ruolo dell'ARS
Il monitoraggio della diffusione delle malattie a trasmissione sessuale fra i lavoratori del sesso vede l’Agenzia regionale di sanità impegnata in un primo progetto svolto in collaborazione con la sezione fiorentina della Cooperativa sociale Centro Animazione Tricchebballacche (CAT) e con il Centro di Malattie a trasmissione sessuale (MTS) dell’Azienda sanitaria di Firenze. Il lavoro, attualmente in corso, cerca di indagare alcuni temi legati al lavoro di strada, come l’uso del profilattico, la numerosità dei clienti e altri stili di vita, oltre ad offrire un accesso facilitato al servizio sanitario per la diagnosi precoce di una MTS.

Scarica il rapporto Prevention and treatment of HIV and other sexually transmitted infections for sex workers in low- and middle-income countries. Recommendations for a public health approach

Per approfondire
Consulta la pagina Il registro regionale AIDS e la sorveglianza HIV