La sanità d’iniziativa in Toscana: un primo bilancio a tre anni dall’adozione


immagine  La sanità d’iniziativa in Toscana: un primo bilancio a tre anni dall’adozioneARS NEWS - 22/10/2013
Si è tenuto il 17 ottobre presso l’auditorium di S. Apollonia a Firenze il workshop ARS “La sanità di iniziativa: dalle informazioni alle decisioni”, rivolto agli operatori del sistema sanitario toscano per fare un primo bilancio a tre anni dall’adozione di questo modello di cura ed assistenza.  

Cos’è la sanità d’iniziativa
E’ un modello diverso di cura ed assistenza per gestire le malattie croniche che punta sulla prevenzione e sull’educazione-informazione della popolazione: in questo modo le patologie croniche vengono gestite meglio perché sono affrontate prima che si manifestino o si aggravino. In Toscana la sanità d’iniziativa è stata avviata con il progetto “Dalla medicina d’attesa alla sanità d’iniziativa” del piano sanitario regionale 2008-2010, progetto che ha lo scopo di riorganizzare le cure primarie valorizzando l’assistenza ai cittadini sul territorio (coinvolgendo i medici di famiglia e infermieri): per essere più vicini alla salute della popolazione ed evitare il ricorso improprio all’ospedale.

Oggi in Toscana circa il 40% dei medici di famiglia ha già aderito al progetto di sanità di iniziativa e si è organizzato in aggregazioni di medici chiamate “moduli”, a ciascuna delle quali partecipa un infermiere del territorio che si occupa di attività come gestire le agende dei medici, invitare i pazienti alle visite periodiche, condurre colloqui motivazionali con i pazienti stessi. I medici di famiglia organizzati in moduli adottano un atteggiamento attivo e reattivo rispetto al malato cronico per monitorare periodicamente l’evoluzione della malattia, garantire l’osservanza della terapia adeguata ed evitare o limitare l’insorgenza di eventi acuti legati alla patologia cronica. I primi moduli di sanità di iniziativa in Toscana sono stati avviati nel 2010, poi estesi nel 2011 e nel 2012, per quattro patologie croniche: scompenso cardiaco, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), ictus, diabete di tipo II. Il piano di riordino del sistema sanitario regionale (delibera n. 1235 del 28 dicembre 2012) prevede che entro 3 anni la sanità di iniziativa dovrà essere a regime per tutta la popolazione toscana. I recenti accordi stipulati con la medicina generale prevedono di focalizzare l’attenzione in modo particolare sui pazienti a più alta complessità, per ottenere nel breve termine un guadagno di salute ed un minore utilizzo dell’ospedale.

I risultati dello studio ARS per valutare l’impatto della sanità d’iniziativa in Toscana
L’ARS, con la collaborazione del Dipartimento di Statistica “G. Parenti” di Firenze, ha svolto uno studio per valutare l’impatto della sanità di iniziativa tra i medici toscani e le ricadute sui malati cronici assistiti. L’indagine ha analizzato il periodo 2009-2012, in modo da misurare le differenze tra prima e dopo l’avvento del progetto. Per la valutazione sono stati calcolati indicatori ad hoc, in grado di misurare l’adesione dei pazienti ai protocolli di monitoraggio e terapia, il ricorso alle prestazioni specialistiche, gli accessi ospedalieri e al pronto soccorso, il consumo farmaceutico.

Gli effetti principali rilevati tra i pazienti arruolati nel nuovo modello di cura, rispetto ai non arruolati:
  • maggiore adesione ai protocolli di monitoraggio in tutti i malati cronici
  • riduzione degli accessi al pronto soccorso
  • riduzione più contenuta delle prestazioni diagnostiche di laboratorio
  • riduzione più contenuta dei ricoveri tra i pazienti diabetici o con pregresso ictus
  • riduzione dei ricoveri tra gli arruolati per scompenso cardiaco e BPCO

Altri risultati non sembrano ancora così evidenti. Per poter misurare ricadute importanti ci vorranno probabilmente alcuni anni. Emerge comunque con chiarezza la disomogeneità all’interno del territorio regionale e tra i medici, e questo incide spesso sull’individuazione di un chiaro trend. A breve l’ARS pubblicherà il rapporto conclusivo dello studio, con tutti i risultati per le 4 patologie croniche indagate.

Un’indagine della Scuola S. Anna di Pisa svolta fra gli utenti (i cui risultati sono stati presentati anche al workshop ARS) ha rilevato nei malati cronici arruolati nella sanità di iniziativa una maggior capacità di gestione della propria malattia e una percezione di miglioramento del proprio stato di salute.

Le prospettive future del progetto sulla sanità di iniziativa
Al workshop ARS si è discusso anche delle prospettive future del progetto. È emersa la necessità di investire in formazione del personale sanitario prima di avviare nuovi moduli, di puntare sulla multiprofessionalità e multidisciplinarietà dei moduli e di organizzare - a livello regionale - una regia che coordini i moduli dei diversi territori per ridurre le disomogeneità territoriali. In generale occorre valutare la sostenibilità economica del progetto, in termini di costi-benefici e ricadute sulla popolazione dei malati cronici toscani.

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