Malattie di “genere”, diversificare le cure. L’ARS interviene al convegno del 16 novembre promosso dall’AUSL 3 di Pistoia


immagine medicina di genere e diabete mellitoARS NEWS - 10/11/2012
Quali patologie colpiscono di più gli uomini e quali le donne? Come diversificare le cure per "genere" così da trattare meglio le patologie? Gli specialisti del settore si confronteranno oggi al convegno "Medicina di genere e diabete mellito", promosso dall'Ospedale di Pistoia in collaborazione con l'Accademia medica Francesco Pacini. Il convegno tratterà in particolare le interrelazioni tra diabete, complicanze e "genere". Interverrà anche l'Agenzia regionale di sanità della Toscana, con la quale l'Azienda sanitaria di Pistoia collabora da tempo sulle differenze di genere nel diabete.


La medicina di genere è ormai un'esigenza del servizio sanitario: sviluppare un approccio diagnostico-terapeutico che tenga di conto delle differenze fra sessi potrebbe infatti consentire di migliorare la salute delle donne. Per troppo tempo, purtroppo, le malattie, la loro prevenzione e le terapie sono state studiate prevalentemente sui maschi. La Regione Toscana ha dimostrato invece grande apertura: è infatti l'unica regione italiana ad aver istituito un organismo apposito, la Commissione regionale medicina di genere, che si occupa di formare una cultura medica in grado di valutare le differenze nella malattia tra uomo e donna.

Per quanto riguarda nello specifico il diabete, tema trattato al convegno di oggi a Pistoia, gli uomini sono ad esempio più frequentemente colpiti dalle complicanze agli arti inferiori. Le donne sono invece più colpite dai problemi cardiovascolari del diabete in età giovanile. Il genere sembra avere una certa influenza anche nel rischio di amputazione degli arti inferiori e nella prescrizione di farmaci.
Paolo Francesconi, dirigente dell'ARS Toscana, presenterà al convegno alcuni indicatori di processo calcolati sulla popolazione toscana di diabetici, dai quali emerge che le donne diabetiche eseguono screening di controllo della propria situazione clinica meno degli uomini. Il progetto "Sanità di iniziativa" avviato a luglio 2010, sebbene avesse anche lo scopo di migliorare tali indicatori, non e' riuscito comunque a livellare le differenze di genere che vedono le donne costantemente seguite peggio – da un punto di vista clinico - degli uomini.

Il convegno approfondirà la discussione su questi e molti altri aspetti, tenendo in debito conto non solo delle differenze anatomiche e fisiologiche tra uomo e donna, ma anche di quelle biologico-funzionali, psicologiche e sociali.