La salute dei toscani: dati, analisi e prospettive. Parla il direttore dell’ARS


immagine La salute dei toscani: dati, analisi e prospettive: parla il direttore dell’ARSARS NEWS - 17/04/2013
E’ soddisfacente a livello generale la salute della popolazione in Toscana, come confermano le analisi epidemiologiche effettuate sui dati di salute della popolazione da parte dell’Agenzia regionale di sanità.


Il primo dato positivo è l’aspettativa di vita alla nascita, che in Toscana è tra le più alte nel mondo: 85 anni per le donne, 80 anni per gli uomini. La bassa mortalità, aggiunta ad un’altrettanto bassa natalità e fecondità, porta però inevitabilmente ad un invecchiamento generale della popolazione: fra pochi anni infatti l’attuale popolazione toscana (3,7 milioni di persone) sarà costituita per quasi un quarto (23%) da anziani. Questo significa che avremo quasi 1 milione di persone con oltre 65 anni di età e, quindi, probabilmente con maggiori problemi di salute: si stima che nel 2020 i dementi potranno arrivare a oltre 97 mila persone, mentre le persone non autosufficienti supereranno probabilmente la soglia delle 85 mila unità. Il sistema sanitario toscano deve quindi organizzarsi al meglio per affrontare e gestire con efficienza lo scenario futuro.
Ma da cosa dipende la buona salute dei toscani? Non lo sappiamo con certezza, ma sicuramente hanno un ruolo determinante le abitudini ovvero gli stili di vita adottati: alimentazione, attività fisica, consumo di alcol, fumo. Seguire un’alimentazione bilanciata di tipo mediterraneo, svolgere una moderata attività fisica quotidiana, bere con moderazione e solo ai pasti, evitare di fumare aiuta a prevenire le malattie croniche e mantenere più a lungo una buona salute. I toscani hanno in linea di massima stili di vita corretti, migliori rispetto alla popolazione generale italiana, tranne che per quanto riguarda il fumo. Destano invece più preoccupazione le nuove generazioni di adolescenti – soprattutto le femmine - che tendono ad avere comportamenti scorretti, decisamente non in linea con i valori attesi.

Cosa può e deve fare il SST per la salute ed il benessere della popolazione? Innanzitutto intervenire con un servizi efficienti ed al tempo stesso appropriati su chi è già malato, cioè gestire e curare le malattie nel modo giusto ma senza sprechi di risorse. In secondo luogo, attuare una prevenzione altrettanto appropriata, cioè programmare azioni efficaci per migliorare gli stili di vita della popolazione: ridurre il fumo ed il consumo di alcol, migliorare l’alimentazione, aumentare l’attività fisica. Si tratta di interventi di cui oggi si conosce l’efficacia, e la Regione Toscana li sta mettendo in campo soprattutto per cercare di ridurre le differenze tra classi sociali. Sono infatti le classi sociali più svantaggiate, cioè quelle che hanno meno risorse economiche ed un’istruzione più bassa, che tendono ad avere comportamenti e stili di vita peggiori e che devono quindi essere aiutate in modo particolare dal sistema sanitario regionale per ridurre questo svantaggio. Sui servizi socio-sanitari offerti dal sistema sanitario regionale è ancora una volta l’Agenzia regionale di sanità a monitorare, fornendo valutazioni che riguardano non solo l'appropriatezza dei servizi (rapporto costo/beneficio) ma anche la pertinenza (adeguatezza dei modelli e dei processi all’attualità).

Per approfondire:
Leggi la nostra presentazione sul quadro della Salute in Toscana (anno 2012)