Assistenza specialistica: effetti della crisi economica e del super ticket


immagine progetto RemoletARS NEWS - 27/05/2013
L'assistenza specialistica fino ad oggi non è mai stata indagata a sufficienza, per questo motivo A.ge.nas. ha chiesto ad alcune regioni, all’interno del progetto REMOLET (Rete di monitoraggio dei livelli essenziali tempestiva), a cui l'ARS partecipa, di elaborare i dati in loro possesso per produrre un quadro indicativo della situazione attuale.

La ricerca ha coinvolto 11 regioni, che coprono l'80% della popolazione italiana: Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Sicilia.  Calabria e Puglia stanno per inviare i propri dati, portando il dato complessivo al 90%.
I dati analizzati riguardano il numero di prestazioni specialistiche ambulatoriali, i totali dei valori tariffari e dei ticket riscossi, nei 3 settori dell’attività specialistica: diagnostica, laboratorio e attività clinica, confrontando il primo semestre del 2011 con il primo semestre del 2012, poiché a partire dal agosto 2011 è stato introdotto il “super ticket” (una quota di compartecipazione applicata alle ricette della specialistica), che le regioni hanno modulato in differenti modalità, a cui si è aggiunta anche la recrudescenza degli effetti della crisi economica.
I soggetti che hanno usufruito di prestazioni specialistiche sono stati suddivisi in 3 gruppi: esenti dal pagamento dei ticket per reddito, esenti per patologia e non esenti.
In tutte le regioni si registra una diminuzione (più o meno accentuata) delle prestazioni specialistiche erogate.

L’assistenza specialistica
Anche se l’analisi per settore mostra che non vi è omogeneità di comportamento tra le regioni, tuttavia nella maggioranza si osserva un maggior decremento nel laboratorio, e una minor flessione nella diagnostica strumentale.
La diminuzione è più accentuata nel privato accreditato rispetto al pubblico. Ciò fa pensare che il  privato potrebbe aver adottato prezzi più convenienti. Anche i minori tempi di attesa potrebbero aver favorito il fenomeno in virtù della diminuzione del differenziale tra prezzo e ticket.
Un altro aspetto importante  è l’andamento dei consumi rispetto alla tipologia del soggetto assistibile. La diminuzione maggiore è avvenuta nei soggetti non esenti, il che suggerisce che una delle cause importanti debba essere individuata nell’aumento dei ticket.
Tutte le regioni evidenziano un incremento del valore medio pro-prestazione: ciò può essere dovuto anche al fatto che la diminuzione di prestazioni ha maggiormente riguardato quelle meno costose, che per altro sono anche quelle dove il ticket, proporzionalmente, grava in misura maggiore.

Come sono variati i ticket?
Dall'1/7/2011 al 30/6/2012 nelle 11 regioni coinvolte (corrispondenti a 46,5 milioni di abitanti) sono stati riscossi 1.719 milioni di euro di compartecipazione, sommando sia i ticket che il cosiddetto “super-ticket”. Ciò significa che per ogni abitante in media è stato riscosso un valore di 37 euro che porterebbe a una stima nazionale di 2.243 milioni di euro.
Secondo i dati gli utenti di prestazioni specialistiche sono circa il 50% degli abitanti e solo la metà sono non esenti, mentre le prestazioni degli esenti superano i tre quarti. Se queste stime si estendono all’intero Paese allora si può ritenere che i soggetti che hanno pagano i ticket siano il 25% della popolazione, cioè 15 milioni, che a testa mediamente avrebbero versato circa 150 euro.
Considerando, invece, la differenza delle somme versate tra il I semestre 2012 e il I semestre 2011, si osserva un aumento dei valori riscossi inferiore rispetto alle attese (come effetto del super ticket) mentre, contestualmente, si nota una maggior variazione del valore medio per prestazione (che fa pensare che vi sia stata compensazione tra aumento dei ticket e diminuzione di prestazioni).
L’aumento dei ticket ha comportato reazioni differenti. Un ruolo importante è stato  giocato dalle diverse politiche innescate dai commissariamenti delle Regioni e dai relativi piani di rientro. Queste diverse modalità sono probabilmente condizionate anche dalle diverse logiche con cui è stato determinato l’ammontare del super ticket, che in alcune Regioni è stato fissato in modo proporzionale alla tariffa della prestazione, in altre è stato stabilito in maniera proporzionale al reddito dell’utente, e in altre ancora è rimasto fisso.
Difficile interpretare compiutamente le diversità riscontrate, anche per via delle differenti politiche di compartecipazione adottate.

Sono diminuite le prestazioni?
Di sicuro sono diminuite quelle a carico del SSN, ma non è ancora possibile accertare se o in che misura siano transitate nel privato. È probabile che si siano verificati contemporaneamente almeno 3 elementi: una riduzione dovuta all'effetto generale della crisi economica e della scarsità di risorse in sanità; un probabile trasferimento verso gli acquisti privati; un allontanamento dall’accesso alle prestazioni per soggetti per cui il pagamento dei ticket creava delle difficoltà che il sistema delle esenzioni non era capace di attenuare.

Le esenzioni hanno determinato diversità di comportamento?
Non è possibile ad oggi stabilire se siano aumentati i soggetti esenti.  È però probabile che siano aumentati coloro che hanno richiesto esenzioni per evitare il pagamento dei ticket.
Mentre la riduzione delle prestazioni acquistate dai privati rappresenta per il SSN un effettivo risparmio, la diminuzione nel pubblico non necessariamente costituisce un risparmio poiché, almeno nel breve-medio periodo, i costi fissi rimangono costanti e diminuiscono solo quelli variabili, determinando una situazione non così favorevole per i bilanci aziendali come invece si era sperato.
Maggiori approfondimenti  potrebbero essere effettuati mediante indagini ad hoc, come la  Multiscopo Istat del 2012, di cui a breve si potranno analizzare i risultati.
In ogni caso, sembra che tutto il sistema ticket-esenzioni in Italia abbia evidenziato delle distorsioni negli effetti prodotti e quindi sarebbe opportuno che fosse rivisto, se non ridimensionando i ticket, almeno ristrutturando il sistema con una modalità più proporzionale al reddito effettivo.


Per approfondire: