Crisi, vecchie e nuove povertà: dati europei, italiani e toscani a confronto


crisi poverta saluteARS NEWS - 30/09/2013
Gli effetti della crisi in Europa ed in Italia: aumentano i cittadini a rischio povertà
Prima dell’acuirsi della crisi, in Europa nel 2008 erano a rischio povertà 80 milioni di cittadini: oggi il numero è salito a 120 milioni, ed 1 su 4 è un bambino (dati Eurostat). In Italia nel 2008 era a rischio il 25,3% della popolazione mentre oggi siamo arrivati al 28,2%, cioè quasi il 3% in più. Secondo i dati Istat sulla povertà in Italia, nel 2012 le persone in povertà relativa sono il 15,8% della popolazione (9 milioni 563 mila), quelle in povertà assoluta l'8% (4 milioni 814 mila).Tra il 2011 e il 2012 è aumentata sia l'incidenza di povertà relativa (dall'11,1% al 12,7%) sia quella di povertà assoluta (dal 5,2% al 6,8%). La povertà assoluta è aumentata non solo tra le famiglie di operai (dal 7,5% al 9,4%) e di lavoratori in proprio (dal 4,2% al 6%), ma anche tra gli impiegati e i dirigenti (dall'1,3% al 2,6%) e tra le famiglie dove i redditi da lavoro si associano a redditi da pensione (dal 3,6% al 5,3%).

La mancanza di lavoro è la principale causa di povertà in tutta Europa per la popolazione in età lavorativa: lo status di disoccupazione può infatti accrescere di 5 volte il rischio di povertà rispetto a chi è occupato. Da non sottovalutare comunque il numero dei cosiddetti working poors, fenomeno che interessa circa l’8% degli occupati in Europa (Eurofound, 2010: 2) e cresciuto con la diffusione di forme di lavoro temporaneo e a tempo parziale (involontario), nonché con la diffusione di famiglie monoparentali e monoreddito. Anche la popolazione anziana presenta un maggior rischio povertà: fenomeno destinato ad acuirsi nei prossimi anni stando alle attuali tendenze demografiche e ai pericoli di insostenibilità a lungo termine dei sistemi pensionistici e di welfare che abbiamo conosciuto fino a poco tempo fa. La recente riforma del sistema pensionistico italiano ha fatto emergere con evidenza proprio questo tema, mostrando tutte le fragilità dei lavoratori anziani espulsi dal mercato del lavoro.  

La situazione in Toscana: in forte aumento anche il fenomeno della povertà alimentare
E anche in Toscana, considerata per anni regione "mediamente benestante" con un reddito pro-capite superiore alla media nazionale, la situazione dall’inizio della crisi è andata via via peggiorando, mettendo in evidenza alcune debolezze strutturali: crisi del manifatturiero, scarsa propensione ad investire in innovazione, contrazione dei consumi. In base ai dati (stime Irpet delle informazioni ricavate dall’indagine della Banca d’Italia e sui redditi delle famiglie e dell’Istat sui conti regionali) del secondo Rapporto sull’esclusione sociale anno 2013, realizzato dalla Regione attraverso l’Osservatorio sociale regionale e la Rete degli osservatori provinciali, dal 2008 al 2011 il reddito reale delle famiglie toscane si è ridotto del 2,6%. Diverse le cause: perdita di lavoro - sia in termini di posti (-22 mila) che di ore - e distribuzione del lavoro in forme meno redditizie (Cassa integrazione guadagni, lavoro part-time, contratti atipici e forme di auto-impiego). Nel quadriennio sono peggiorati tutti gli indicatori occupazionali: disoccupati cresciuti del 29% e occupati part-time del 6%, tasso di disoccupazione al 10%, in aumento anche il tasso di inattività tra le donne e tra i giovani, il tasso di disoccupazione giovanile (25%) e coloro che non cercano lavoro né studiano (NEET). Fino al 2010 gli ammortizzatori sociali ed il patrimonio accumulato dalle famiglie hanno attutito gli effetti. Poi però, con l’acuirsi della crisi nel 2011, le misure di spending review adottate dalla Pubblica amministrazione, l’irrigidimento dei criteri di accesso al credito privato e l’erosione dei patrimoni familiari la situazione nel 2012 è precipitata: caduta del PIL regionale di -1.7% e conseguente riduzione dell’occupazione di altre 20 mila unità.

E sempre secondo i dati del rapporto, sono oltre 100 mila le persone indigenti in Toscana nel 2012, assistite dai 576 enti convenzionati che contrastano la povertà alimentare, fenomeno sociale purtroppo sempre più ad ampio raggio. Gli enti convenzionati distribuiscono ogni anno nella nostra regione 3.100 tonnellate di derrate alimentari, fornite da 700 aziende che mettono a disposizione le eccedenze. Le prime 10 tipologie di aiuti a disposizione degli indigenti sono: pasta (27,5%), legumi (19,7%), pelati (16%), omogeneizzati (5,4%), olio (4,5%), latte (4,3%), riso (4,1%), tonno (3,5%), zucchero (2,8%) e alimenti vari per l’infanzia (2,8%). La domanda di assistenza è aumentata molto negli ultimi anni. Famiglie, minori, anziani, pazienti psichiatrici e disabili sono i soggetti principali che ricorrono a quei servizi che, più di altri, si accompagnano anche ad una presa in carico da parte dei Servizi sociali dei comuni: buoni spesa e distribuzione di pasti a domicilio. Gli utenti di nazionalità italiana prevalgono nel servizio di mensa sociale (53,2%) e per la distribuzione di pasti a domicilio (61,4%). Immigrati ed utenti inquadrabili nell’emarginazione grave (senza dimora, detenuti ed ex detenuti, nomadi, immigrati irregolari, donne vittime di violenza, adulti con grave disagio socio-economico) ricorrono invece più frequentemente ai servizi di bassa soglia e ai buoni spesa.

Senza arrivare al caso-limite della povertà alimentare, secondo i dati Istat  la crescente difficoltà delle famiglie, toscane e italiane in generale, ha comunque modificato largamente i consumi. Le famiglie italiane acquistano infatti sempre più presso luoghi di distribuzione a prezzi contenuti (in 6 anni sono più che raddoppiate quelle che vanno all’hard discount, toccando il 20%), mentre quasi il 36% delle famiglie hanno modificato quantità e/o qualità dei prodotti acquistati.

Il convegno ARS Toscana su crisi e salute
Il 24 ottobre a Firenze - presso il Convitto della Calza in piazza della Calza 6 - l'ARS Toscana organizza il convegno Gli effetti della crisi economica sulla salute della popolazione toscana. Come cambia il ricorso ai servizi? per approfondire quali sono gli effetti e le implicazioni della crisi economica anche sulla salute dei toscani. L'hashtag su Twitter per seguire tutti gli aggiornamenti e gli approfondimenti su crisi e salute in Toscana è: #crisiesalutetoscana.

Per approfondire
visita la pagina del convegno ARS del 24 ottobre 2013 su crisi e salute per maggiori informazioni sul programma e su come partecipare