Nascere in Toscana: i dati su gravidanza e parto nella nuova pubblicazione dell’ARS


cicogna in volo con dei neonatiARS NEWS - 02/10/2013
È stato pubblicato il Documento ARS n. 72 Nascere in Toscana - Anni 2008-2011, la quarta edizione dell’aggiornamento delle informazioni presenti nel Certificato di assistenza al parto (CAP). La pubblicazione dell'ARS descrive come si è evoluta negli ultimi anni la natalità per effetto di alcuni importanti cambiamenti - aumento della popolazione straniera tra i residenti e aumento dell’età media al parto – riportando elaborazioni dettagliate sull’assistenza in gravidanza, il parto e il neonato, sulla base di quanto rilevato nel CAP. Rispetto alle precedenti edizioni sono stati approfonditi alcuni argomenti: lo screening neonatale per la sindrome di Down, i parti da procreazione medicalmente assistita, l’analisi dei parti con taglio cesareo secondo la classificazione di Robson e l’allattamento al seno.

Nascere in Toscana: i dati principali
Le donne che partoriscono
Nel 2011 nelle strutture toscane sono avvenuti 31.877 parti. La quota di partorienti straniere ha continuato ad aumentare: ormai una partoriente su quattro (24,9% nel 2011) proviene da un Paese a forte pressione migratoria (PFPM).

L’età media delle donne al parto si è innalzata: passa da 30,8 anni nel 2001 a 31,9 anni nel 2011. L’età media della donna al primo figlio è di 30,7 anni nel 2011, mentre oltre una partoriente su tre ha 35 anni o più.  

Procreazione medicalmente assistita (PMA)
Negli ultimi anni è molto aumentato il ricorso alla PMA. I parti e i nati da donne che hanno utilizzato la PMA dal 2001 al 2011 sono, rispettivamente, quasi triplicati (da 247 parti a 724) e oltre che triplicati (da 286 nati a 892). Ricorrono alla PMA soprattutto le donne con età più elevata (le donne sopra i 43 anni che hanno fatto ricorso alla PMA è passata dal 10,5% nel 2008 al 19,2% nel 2011). La PMA è inoltre fortemente associata al parto plurimo.

Assistenza in gravidanza
Vi sono differenze significative tra italiane e straniere, anche se il quadro dell’accesso ai servizi delle straniere è migliorato negli ultimi anni. Per le donne italiane la struttura o persona di riferimento è il ginecologo privato (74,4%), per le donne straniere PFPM il consultorio (66,0%). Non sono seguite da nessuna struttura il 2,7% delle italiane e il 5,7% delle straniere PFPM. Le donne straniere PFPM eseguono in gravidanza sia un numero di visite sia un numero di ecografie minore rispetto alle italiane: il 3,4% e l’1,6% non esegue nessuna visita in gravidanza, il 16,0% e il 2,3% esegue meno di tre ecografie. Infine il 13,7% e il 2,6% esegue la prima visita dopo la 12esima settimana. Il quadro presenta però un netto miglioramento rispetto al 2001.

Nell’ambito della diagnostica prenatale invasiva sono sempre meno le donne che ricorrono all’amniocentesi o alla villocentesi: nel 2011 solo il 21,8% delle donne ha effettuato l’amniocentesi o la villocentesi (nel 2001 erano il 35,8%). Questo è legato alla diffusione negli ultimi anni, di test di screening non invasivi: in Toscana, nel 2011, ha eseguito il test di screening per la Sindrome di Down (test combinato di parametri ematici e marker ecografici) il 64,4% delle donne.

Esiti del parto
Nel quadriennio 2008-2011 l’utilizzo del taglio cesareo si è ridotto dal 27,5% del 2008 al 26,0% del 2011, tornando ai valori del 2001 e collocando la Toscana tra le regioni italiane con la più bassa incidenza di tagli cesarei.

Nel 2011 sono nati 32.442 bambini. Mentre la natimortalità rimane stazionaria (2,7 nati morti ogni 1.000 nati), sono in aumento i nati da parto plurimo (che passano dal 2,5% nel 2001 al 3,4% nel 2011). Per quanto riguarda gli esiti neonatali, la quota di nati vivi con peso basso (<2.500 gr.) è del 6,9% nel 2011 e quella dei pretermine (<37 settimane di gestazione) è del 7,2%.

Allattamento
Nel 2011 il 78,4% dei neonati, durante il ricovero ospedaliero, è stato allattato esclusivamente al seno, il 6,7% è stato nutrito con allattamento predominante (latte materno con l’aggiunta di liquidi non nutritivi), l’11,5% in modo misto (latte materno e latte artificiale) e solo il 3,4% ha ricevuto unicamente latte artificiale.

Gli autori dedicano questa pubblicazione ai ben 23 bambini dei colleghi dell’ARS che sono arrivati dal 2008 ad oggi.

Per approfondire