Procreazione medicalmente assistita, i Centri toscani al terzo posto in Italia per volume di attività


immagine news Registro procreazione medicalmente assistitaARS SEGNALA - 09/08/2013
È stata pubblicata la “Relazione del ministro della Salute al Parlamento sullo stato di attuazione della legge contenente norme in materia di procreazione medicalmente assistita (legge 19 febbraio 2004, n. 40)” con i dati 2011 raccolti e analizzati dal Registro nazionale della procreazione medicalmente assistita (PMA).
Il Registro raccoglie informazioni sull’insieme delle procedure eseguite in Italia, tutte le gravidanze ottenute, gli embrioni formati e tutti i nati grazie all’applicazione delle tecniche di PMA utilizzate. I dati del Registro, istituito nel 2005 a seguito della l. 40/2004, confluiscono nel Registro europeo delle tecniche di riproduzione assistita che raccoglie i dati dei Registri di altri 36 paesi europei, per poi raggiungere e diventare parte dei dati del Registro mondiale della PMA.

Anche questa volta si conferma per l’Italia l’aumento della domanda delle tecniche di riproduzione assistita presso i 354 centri esistenti nel Paese, dei quali 153 sono di “primo livello” (inseminazione semplice) e 201 di “secondo” e “terzo livello” (fertilizzazione in vitro, prelievo chirurgico di spermatozoi, crioconservazione dei gameti maschili, femminili e di embrioni).

Nel 2011 aumentano le coppie trattate (73.570), i cicli iniziati (96.427) e le gravidanze ottenute (15.467), come già osservato negli anni precedenti ma, per la prima volta dall’entrata in vigore della l. 40/2004 che ha portato all’istituzione del Registro nazionale nel 2005, diminuisce il numero dei bambini nati vivi: nel 2011 sono 11.933, erano 12.506 l’anno precedente.

Un’altra conferma è data dall’aumento dell’età media delle donne trattate: 36,5 anni nel 2011 rispetto a 36,3 nel 2010, a fronte di una media europea di 34,3 anni nel 2008.

La percentuale di parti multipli con l’applicazione di tecniche “a fresco” (FIVET e ICSI) è del 20,5%, costituita dal 19,1% dei parti gemellari e dall’1,4% dei parti trigemini. Questi ultimi sono diminuiti sensibilmente, fino a raggiungere valori comparabili con l’1,0% della media europea nel 2008 (dato European Society of Human Reproduction and Embyology – ESHRE).

La Toscana, che annovera 23 centri specializzati, tra i quali quello dell’Azianda USL 12 di Viareggio, centro di riferimento per il coordinamento delle attività in materia di PMA, si classifica al terzo posto, ben oltre la media nazionale (1.050), con 1.734 cicli iniziati da tutte le tecniche per milione di abitanti, dopo il Friuli Venezia Giulia (1.973) e la Provincia di Bolzano (2.898).
In Toscana, nel 2011, sono stati iniziati 2.204 cicli di inseminazione semplice che hanno coinvolto 1.443 pazienti (di cui il 28,6% residenti in altre regioni) e 6.105 cicli iniziati con tecniche “a fresco” su 5.154 pazienti (di cui il 46,9% residenti in altre regioni). In questi ultimi cicli sono stati formati 12.484 embrioni, di cui il 12,6% è stato crioconservato. In tutto sono stati trasferiti 10.776 embrioni formati da cicli “a fresco” e 141 embrioni da cicli di scongelamento ovocitario.

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