Fragilità negli anziani: la policy dell’Unione Europea e l’esperienza della Toscana


immagine fragilità negli anzianiARS NEWS - 11/07/2014
Alla conferenza Frailty in old age: identifying priorities for an EU policy, che si è tenuta lo scorso 18 giugno a Bruxelles, hanno partecipato i maggiori esperti internazionali nell’identificazione, prevenzione e trattamento della fragilità per raccogliere esperienze e promuovere nuove politiche.
Da molti anni l’ARS lavora in questo ambito con progetti di screening e prevenzione della disabilità, sperimentando strumenti e protocolli assistenziali in alcune zone-distretto toscane.

Che cosa si intende per fragilità
Il concetto di fragilità è stato oggetto di crescente interesse nell’ultimo trentennio. La fragilità è una condizione di elevato rischio nell’anziano ancora autosufficiente, caratterizzata dalla compresenza di diversi fattori fisici, biologici o sociali, che possono compromettere l’autonomia dell’individuo.
Durante la conferenza si è discusso anche della definizione di fragilità, tra stato e sindrome. Quest’ultima è caratterizzata da almeno tre dei seguenti fattori: ridotta mobilità, affaticamento, perdita di peso involontaria, riduzione dell’attività fisica, debolezza (Fried et al, 2001).

Come rilevare la fragilità
L’attivazione di procedure di screening permette di identificare, in maniera sufficientemente sensibile e specifica, la porzione di popolazione che probabilmente potrebbe beneficiare di trattamenti o interventi. Lo screening può avvenire (Morley et al, 2012; Rockwood et al, 2005) tramite questionari strutturati, semplici da somministrare agli anziani o mediante algoritmi applicati ai dati amministrativi.

Gli anziani identificati a rischio di declino possono essere sottoposti successivamente a valutazione multidimensionale: una visita approfondita, ma anche più dispendiosa, in grado di valutare deficit motorio, cognitivo, comportamentale e sociale e confermare o meno la condizione di fragilità dell’anziano.

Strutturare protocolli di individuazione e trattamento della fragilità porta con sé vantaggi (prevenzione della disabilità, interventi mirati sulle problematicità dell’anziano, maggiori risorse disponibili per la cura di eventi acuti non preventivabili) e svantaggi, legati principalmente ai costi di un sistema applicato a tappeto alla popolazione anziana.

I progetti operativi di ARS per la prevenzione della disabilità negli anziani fragili
Nel primo progetto sperimentale, sulla scorta di conoscenze diffuse anche in letteratura internazionale, l’ARS ha identificato come idoneo strumento di screening dei soggetti fragili un questionario postale, utilizzato anche per una seconda rilevazione e tuttora in fase di revisione e miglioramento.
Lo strumento, inviato per posta a tutti gli anziani residenti in due zone distretto toscane ha mostrato buone capacità per identificare la condizione di fragilità (confermata o meno con una valutazione multidimensionale). In totale durante la sperimentazione sono stati contattati circa 16.000 anziani, dei quali 8.000 hanno partecipato rispondendo al questionario postale. I valutati sono stati quasi 2.600 e circa 1.300 i fragili secondo i criteri adottati.

Identificare precocemente la fragilità tra le priorità dell’UE
L’altro tema affrontato nella conferenza è stato quello dell’inserimento della fragilità nella pratica clinica. Diversi studi hanno mostrato i benefici di piani d’intervento per ridurre il declino fisico, funzionale e la mortalità (Ellis et al, 2011), aumentando le possibilità di mantenere l’anziano in autonomia a casa senza ricorrere ad istituzionalizzazione o assistenza domiciliare (Beswick et al, 2008).

Le motivazioni per le quali queste tematiche non sono ancora inserite in modo sistematico nei percorsi sociosanitari risiedono forse nel minor peso che ha avuto la medicina geriatrica in passato o in politiche che si sono concentrate sulla cura delle problematiche legate all’invecchiamento e non sulla prevenzione. Considerati gli esiti positivi in termini di anni vissuti in autonomia, appare sempre più opportuno identificare precocemente la fragilità e prevenire la disabilità.
La conferenza si è conclusa con alcuni workshop dedicati a screening, mantenimento dell’autonomia, declino cognitivo, politiche pubbliche, linee guide UE sulla fragilità. Tutti i materiali sono reperibili sul sito web della conferenza.

L’attività di ARS continua…
Il lavoro dell’ARS sul tema prosegue. Attualmente l’Agenzia, in collaborazione con la Cattedra di geriatria dell’Università di Firenze e con l’Unità di geriatria della Azienda sanitaria di Firenze, sta lavorando al miglioramento del questionario per identificare la fragilità, perfezionandone anche la capacità predittiva di disabilità, ospedalizzazione, ricorso al pronto soccorso e mortalità.
L’obiettivo è quello di arrivare ad un strumento semplice, snello, facilmente somministrabile e con un buon livello di precisione, requisiti indispensabili per renderlo fruibile agli operatori.



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