Sperimentazione algoritmo di percorso (A) e nuovi Livelli Isogravità (B) (luglio 2014)


isogravitaIn sintesi:
  • inerzia dell’UVM sul vecchio livello isogravità per cui tendono a non accogliere il nuovo soprattutto laddove, nei primi tre livelli, questo abbassa la classificazione del soggetto, e nel livello 4 dove questo alza la classificazione
  • attribuzione di livello isogravità a sostegno di una particolare tipologia di PAP non attribuibile per regolamenti locali a soggetti al di sotto di un certo punteggio
Ma anche
  • sotto o sovrastima delle capacità assistenziali delle famiglie degli indicatori IACA, che richiederebbero pertanto di essere analizzati alla luce dell’applicazione dei nuovi algoritmi e uniformati nei criteri tra le varie zone distretto (es: inclusione o esclusione della badante dal calcolo, punteggi da attribuire ad eventuali risorse familiari o extrafamiliari disponibili all’aiuto ecc.)
  • ad una sottostima delle condizioni sanitarie, soprattutto nei casi di assenza di bisogni infermieristici rilevanti.

Conclusioni
  • La “face validity” è stata confermata
  • L’adesione alle indicazioni del nuovo algoritmo implicherebbe una riduzione della percentuale dei livelli isogravità maggiori o uguali a 4
  • La correlazione su base individuale tra indicazione del nuovo algoritmo e quanto ritenuto appropriato dall’UVM è inferiore alla correlazione tra indicazione del vecchio algoritmo e quanto ritenuto appropriato dall’UVM
  • Le discrepanze possono essere in parte spiegate ma dall’inerzia rispetto all’indicazione dell’algoritmo attuale e alle “forzature” dell’UVM
  • L’uso combinato e appropriato dei due nuovi algoritmi, accompagnato da una modifica dei criteri di accesso alle prestazioni da parte delle persone con demenza ancora auto-sufficienti, renderebbe probabilmente le indicazioni date dal nuovo algoritmo più condivisibili …
  • Da consolidare e allineare l’utilizzo delle schede sociale e sanitaria


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