Fumo, la legge Sirchia ha compiuto 10 anni. Il punto sulla normativa in Italia

Il nostro excursus sulle principali normative sul fumo emanate in Italia


immagine sigarettaDieci anni fa, il 10 gennaio 2005, entrava in vigore la legge Sirchia (dal nome del ministro della Salute che la propose), che vieta il fumo nei luoghi pubblici chiusi. Cogliamo l’occasione per fare un excursus sulle principali normative sul fumo emanate in Italia.  

Il quadro normativo italiano sul fumo: dagli inizi…
La prima normativa italiana sul fumo è del 1934: è il Regio Decreto n. 2136 “Testo unico delle leggi sulla protezione e l’assistenza della maternità e dell’infanzia”, che sancisce il divieto di vendita e somministrazione di tabacco ai minori di 16 anni, ai quali è vietato anche di fumare nei luoghi pubblici.  Nel 1942, la legge n. 907 sul monopolio dei sali e dei tabacchi disciplina per la prima volta la materia del contrabbando. 

… alle prime leggi nazionali di contrasto al tabacco
La legge n. 165 del 1962 stabilisce il divieto di propaganda pubblicitaria di qualsiasi prodotto da fumo, nazionale ed estero. Con il decreto legge n. 4 del 10 gennaio 1983 (convertito nella legge n. 52 del 22 febbraio 1983, vengono aggiornate le sanzioni previste.

La prima norma di tutela dei non fumatori viene introdotta nel 1975: la legge n. 584 dell’11 novembre 1975 stabilisce il divieto di fumare in determinati locali e sui mezzi di trasporto pubblico. Tra i luoghi interessati dal divieto: le corsie degli ospedali, le aule scolastiche, le sale d’attesa delle stazioni, i locali chiusi adibiti a pubblica riunione, i cinema, le sale da ballo.

Negli anni ’90, una serie di provvedimenti legislativi affrontano i temi della tutela dal fumo passivo: con il decreto legislativo n. 626/1994 si impone al datore di lavoro di limitare l’esposizione del lavoratore ad agenti cancerogeni, tra i quali il fumo di tabacco; con la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14/12/1995 si estende il divieto di fumo ai locali destinati al ricevimento del pubblico e utilizzati dalla pubblica amministrazione, dalle aziende pubbliche e dai privati esercenti servizi pubblici. Si stabiliscono inoltre limitazioni alla pubblicizzazione (D.M. n. 425/1991 e D.Lgs n. 581/1993 e si inizia anche a regolamentare la composizione  (legge n. 142/1992) e l’etichettatura dei prodotti del tabacco (legge n. 428 del 1990).

Anni 2000: le disposizioni legislative sul tabacco si fanno più rigide
Nel 2003 viene emanata la legge n. 3 (art. 51), “Tutela della salute dei non fumatori” (Legge Sirchia), che ha esteso il divieto di fumo a tutti i locali chiusi, compresi i luoghi di lavoro privati o non aperti al pubblico, gli esercizi commerciali e di ristorazione, i luoghi di svago, palestre, centri sportivi. Le sole eccezioni: i locali riservati ai fumatori e gli ambiti strettamente privati, come le abitazioni civili. La legge concede la possibilità di creare locali per fumatori.

Sempre nel 2003 si affronta di nuovo la regolamentazione della composizione ed etichettatura dei prodotti del tabacco. Il D.lgs. n. 184/2003 stabilisce per le sigarette il tenore massimo di catrame (10 mg/sigaretta), nicotina (1 mg/sigaretta) e monossido di carbonio (10 mg/sigaretta). Inoltre introduce nuove norme per l’etichettatura: sui pacchetti di sigarette sono aumentati gli spazi destinati alle scritte sui rischi per la salute ed è vietato l’uso di diciture come “mild” o “light” o elementi figurativi ingannevoli che diano l’impressione che alcuni prodotti siano meno nocivi.

Nel 2004 il decreto legislativo n. 300 regolamenta la pubblicità e la sponsorizzazione dei prodotti del tabacco con carattere transfrontaliero e la distribuzione gratuita dei prodotti del tabacco a scopo promozionale. La normativa ha permesso di impedire l’uso del marchio di prodotti del tabacco durante il Gran Premio di Formula 1 e di motociclismo d’Italia e di San Marino, a partire dal 2005.

Nel 2012 il decreto legge n. 158 introduce il divieto di vendita delle sigarette ai minori di 18 anni, innalzando il limite dei 16 anni che è rimasto in vigore per circa 80 anni, dal Decreto Regio del 1934. Il divieto di fumo nelle scuole è stato sancito fin dal 1975, ma limitato alle aule scolastiche (di ogni ordine e grado). Con la legge n. 3/2003 il divieto è stato di fatto esteso a tutti gli ambienti interni alla scuola. Con il decreto legge n. 104 del 2013 si estende il divieto di fumo anche all’esterno della scuola, purché di pertinenza della scuola stessa.

Arrivano le sigarette elettroniche: la legislazione nazionale
La recente introduzione anche in Italia delle cosiddette “sigarette elettroniche” (e-cig), cioè quei  dispositivi elettronici di somministrazione di nicotina che imitano le sigarette, ha richiesto sin dal 2010 al legislatore la regolamentazione della materia, pur davanti ad alcune incertezze della comunità scientifica rispetto a benefici e rischi del loro utilizzo. Il quadro completo sulla legislazione italiana in tema di e-cig è nel nostro rapporto La normativa italiana sul fumo di tabacco, dove potete trovare anche maggiori dettagli sulla normativa generale sul fumo, che abbiamo sintetizzato in questo excursus.