Variante epsilon o californiana, uno studio su Science mette in guardia: più resistente agli anticorpi indotti dall'infezione o dai vaccini


15/7/2021
È stato pubblicato su Science l’articolo SARS-CoV-2 immune evasion by the B.1.427/B.1.429 variant of concern  che ha descritto le caratteristiche della variante B.1.427/B.1.429 (chiamata anche Epsilon), designata come variante preoccupante (VOC).

La variante Epsilon è stata identificata per la prima volta all’inizio del 2021 in California e rilevata in altri 34 paesi a maggio 2021.

Lo studio ha dimostrato che le tre mutazioni presenti sulla proteina Spike della variante B.1.427/B.1.429  sono in grado di indurre una riduzione modesta ma significativa della potenza di neutralizzazione degli anticorpi (ovvero anticorpi in grado di bloccare il virus SARS-CoV-2, proteggendo l’individuo dall’infezione) indotti dal vaccino. La potenza di neutralizzazione degli anticorpi contro la variante epsilon è stata poi confrontata con la potenza di neutralizzazione contro il virus con la mutazione G614 S (mutazione in grado di migliore la capacità del virus di legarsi al recettore ACE2), contro la forma originaria del virus (D614 S), contro B.1.351 (variante sud-africana), B.1.1.7 (variante indiana) e P.1 (variante brasiliana).

La riduzione della potenza di netralizzazione degli anticorpi è stata dimostrata utilizzando il plasma raccolto, tra 7 e 27 giorni, da 15 soggetti che avevano ricevuto la seconda dose di vaccino Moderna mRNA-1273 e da 15 soggetti che avevano ricevuto la seconda dose di vaccino Pfizer/BioNtech BNT162b2.

La potenza degli anticorpi neutralizzanti contro la variante B.1.427/B.1.429 S risultava ridotta di 2,4 volte rispetto a quella contro il virus con la mutazione G614 S dopo vaccinazione con Moderna mRNA1273, mentre risultava ridotta di 2,3 volte dopo vaccinazione con Pfizer/BioNtech BNT162b2.

Lo stesso studio ha analizzato anche il plasma di 18 individui, 5 dei quali erano stati precedentemente infettati dal tipo selvaggio di SARS-CoV-2, che avevano ricevuto due dosi di vaccino Pfizer/BioNtech BNT162b2 e i cui campioni erano stati raccolti tra 14 e 28 giorni dopo la seconda dose.

La potenza di neutralizzazione del plasma era ridotta di 2,9 volte contro la variante B.1.427/B.1.429 S rispetto alla forma originaria del virus (D614 S), con una diminuzione paragonabile a quella osservata contro la variante B.1.351 (riduzione di 3,2 volte) e maggiore a quella osservata con B.1.1.7 e P.1 (riduzione di 1,3 volte e 1,7 volte).

E’ stato inoltre analizzato il plasma di 9 donatori convalescenti, raccolto tra 15 e 28 giorni dopo l'insorgenza dei sintomi, che avevano manifestato COVID-19 sintomatico all'inizio del 2020. La potenza di neutralizzazione del plasma di 9 donatori convalescenti era ridotta di 3,4 volte per B.1.427/B.1.429 S rispetto a G614 S, similmente a quanto osservato con B.1.351 e P.1, mentre la neutralizzazione per la variante B.1.1.7 risultava diminuita di 1,9 volte.

Questi risultati hanno mostrano che le tre mutazioni presenti nella glicoproteina S della variante B1.427/B.1.429  riducevano l'attività neutralizzante degli anticorpi indotti sia dal vaccino che dall'infezione, suggerendo che queste mutazioni possono essere associate all'evasione immunitaria. Tuttavia, questi dati sottolineano anche la maggiore qualità delle risposte anticorpali indotte dalla vaccinazione rispetto all'infezione.

E’ stato dimostrato che le mutazioni S (spike) sono in grado di ridurre la sensibilità agli anticorpi specifici per RBD (dominio legante il recettore) e NTD (dominio N-terminale). L’analisi strutturale ha messo in evidenza che RBD della variante B.1.427/B.1.429 e wildtype si legavano ad ACE2 con affinità comparabili (mentre RBD della variante B.1.1.7 aveva un'affinità notevolmente aumentata per ACE2).

I risultati di questo studio hanno inoltre dimostrato che 2 mutazioni (S13I e W152C) di questa variante riscontrate in un dominio specifico (NTD) nella Spike sono congiuntamente responsabili del cambiamento strutturale di questo dominio, che quindi non viene più riconosciuto dagli anticorpi.

In conclusione, la variante B.1.427/B.1.429 di SARS-CoV-2 è in grado di promuove l’evasione immunitaria.


A cura di:

  • Cristina Stasi, Centro Interdipartimentale di Epatologia CRIA-MASVE, Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, AOU Careggi
  • Caterina Silvestri, Agenzia regionale di sanità della Toscana




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