La circolazione delle varianti del SARS-CoV-2: la nuova dashboard rilasciata dal Centro europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie (ECDC)


28/5/2021
Secondo i dati pubblicati dall’Organizzazione mondiale di sanità (OMS) ed aggiornati al 16 maggio 2021, il numero di casi confermati di COVID-19 a livello globale si attesta a circa 165 milioni, mentre il numero di decessi è prossimo ai 3 milioni e 410mila persone.

Il numero di nuovi casi e decessi causati dal virus nell’ultima settimana (19-esima), ha continuato a diminuire, con poco più di 4,8 milioni di nuovi casi e poco meno di 86.000 nuovi decessi segnalati, caratterizzando una diminuzione rispettivamente del 12% e del 5% rispetto alla settimana precedente.

L'incidenza complessiva dei casi rimane ai livelli piú alti raggiunti dall’inizio della pandemia, nonostante il trend mostri una generale diminuzione nelle ultime tre settimane. Tutte le regioni hanno riportato un calo di nuovi casi questa settimana, ad eccezione della regione del Pacifico occidentale dove l'incidenza di nuovi casi é stata simile a quella della settimana precedente. La riduzione maggiore nell’ultima settimana é stata registrata nella regione europea, seguita da quella del Mediterraneo orientale (queste due regioni sono anche quelle in cui é risultata maggiore la diminuzione in termini di decessi). Le regioni del Sud-est asiatico e del Pacifico occidentale hanno invece riportato un numero di nuovi decessi in linea con quello della settimana precedente.

Il numero maggiore di nuovi casi è stato registrato in India (2.387.663 nuovi casi, comunque in diminuzione del 13% rispetto alla settimana precedente), Brasile (437.076 nuovi casi ed un incremento del 3%), Stati Uniti d'America (235.638 nuovi casi con una riduzione del 21%), Argentina (151.332 nuovi casi con un aumento dell’8%) e Colombia (115.834 nuovi casi con un aumento del 6%).

Il quadro generale mostra dunque uno scenario di complessiva diminuzione, sicuramente in larga parte dovuto all’impatto dell’introduzione della vaccinazione anti-COVID-19, avvenuto gradualmente a partire dallo scorso dicembre, e che alla data del 18 maggio 2021 si attesta a quasi 1 miliardo e 410 milioni dosi somministrate nel mondo. In attesa che siano raggiunti livelli di copertura vaccinale idonei a tenere sotto controllo la malattia, uno degli ambiti verso cui viene rivolta grande attenzione da parte del mondo scientifico sono I cambiamenti del virus attraverso la mutazione; sono state infatti documentate numerose varianti del SARS-CoV-2 in tutto il mondo fin dall’inizio di questa pandemia. A tal proposito é importante ricordare che la maggior parte delle mutazioni non ha un impatto significativo sul patogeno, mentre solo un esiguo numero di queste possono fornire al virus alcune caratteristiche, come ad esempio un vantaggio selettivo rispetto alle altre, caratterizzandosi per una maggiore trasmissibilità, una maggiore patogenicità (con forme più severe di malattia) fino ad arrivare alla possibilità di aggirare l’immunità precedentemente acquisita da un individuo (per infezione naturale o per vaccinazione). In questi casi diventano motivo di preoccupazione, per questo gli scienziati le monitorano e studiano costantemente, con lo scopo di comprendere quali di queste possono avere un impatto sulla trasmissibilitá o gravitá dell’infezione.

L’OMS e i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) degli Stati Uniti d’America hanno definito uno schema che definisce e classifica le varianti in tre categorie distinte:

  1. Varianti di interesse (Variant of Interest-VOI) presentano mutazioni che potrebbero essere associate ad una potenziale maggiore contagiosità o rendere meno efficaci i vaccini, tuttavia ulteriori studi devono essere effettuati su queste per confermare o meno tali sospetti.
  2. Varianti che destano maggiore preoccupazione (Variant of Concern-VOCpresentano mutazioni per le quali il mondo scientifico ha giá confermato una maggiore trasmissibilitá o letalitá; queste possono non essere riconosciute da alcuni test diagnostici, rendere meno efficaci le terapie ed i vaccini, essere infine responsabili di reinfezioni in pazienti giá contagiati in precedenza del SARS-CoV-2.
  3. Varianti con conseguenze significative (Variant of High Consequence-VHC l’ultimo criterio, quello maggiormente stringente, si riferisce alle varianti con conseguenze significative; queste mutazioni sono responsabili di una maggiore severitá della malattia e un maggior numero di ricoveri.

La nuova dashboard del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie

Con lo scopo di fornire una panoramica della percentuale di VOC e VOI tra i campioni sequenziati nei paesi dell'Unione europea (UE) e dello Spazio economico europeo (SEE), nonché i volumi di sequenziamento, il Centro europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie (ECDC), ha recentemente rilasciato una nuova dashboard varianti SARS-CoV2che completa i dati pubblicati nel rapporto ECDC settimanale di panoramica per paese. 

I dati provengono dall'European Surveillance System (TESSy) (rapporti settimanali presentati all'ECDC dai vari paesi) e dal database GISAID EpiCoV (estratto settimanalmente). Le mappe all'interno della dashboard sono aggiornate settimanalmente e i dati della dashboard sono disponibili per il download.


A cura di:

  • Francesco Innocenti - Agenzia regionale di sanità della Toscana




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