Efficacia dei vaccini Pfizer-BioNTech e Oxford-AstraZeneca su sintomi correlati a covid-19, ricoveri ospedalieri e mortalità negli anziani in Inghilterra: lo studio pubblicato sul BMJ


19/5/2021
È stato pubblicato su The British Medical Journal lo studio dal titolo Effectiveness of the Pfizer-BioNTech and Oxford-AstraZeneca vaccines on covid-19 related symptoms, hospital admissions, and mortality in older adults in England: test negative case-control study che ha indagato l’effetto precoce della vaccinazione contro COVID-19, utilizzando test di routine e dati provenienti dai registri sulle vaccinazioni.

In particolare, attraverso l’analisi dei dati provenienti da questo studio caso-controllo è stato possibile stimare:

  • effetto della vaccinazione con una o due dosi dei vaccini BNT162b2 (Pfizer) e ChAdOx1-S (AstraZeneca) contro casi sintomatici confermati con PCR (polymerase chain reaction) di COVID-19 negli adulti di età pari o superiore a 70 anni
  • efficacia del vaccino contro la variante B.1.1.7, ricoveri in ospedale e i tassi di mortalità per COVID-19 dei soggetti vaccinati confrontati con i soggetti non vaccinati
Risultavano potenzialmente arruolabili nello studio tutti gli adulti di età pari o superiore a 70 anni in Inghilterra (> 7.5 milioni di persone), testati per COVID-19 in ospedale e nei laboratori di sanità pubblica del Regno Unito. È stata anche valutata la presenza della mutazione del gene spike, nello specifico la variante B.1.1.7.

Per capire quanto velocemente diventa efficace un vaccino, sono state scelte finestre di follow-up molto strette, nello specifico 2 controlli a settimana fino al 14° giorno e successivamente ogni settimana. In base allo stato di vaccinazione (non vaccinato, vaccinato entro 0-13 giorni, vaccinato almeno da 14 giorni), è stato stimato il numero di persone ricoverate in ospedale per COVID-19 entro 14 giorni da un test risultato positivo per SARS-CoV2 e il numero di decessi entro 21 giorni.

Complessivamente, i dati relativi a 156.930 adulti di età pari o superiore a 70 anni che avevano segnalato sintomi di COVID-19 tra l'8 dicembre 2020 e il 19 febbraio 2021 sono stati linkati con successo ai dati di vaccinazione registrati nel National Immunisation Management System.
Il numero di persone che sono state testate oltre 42 giorni dopo la vaccinazione con BNT162b2 è stato relativamente basso, così come il numero di persone che sono state testate dopo due dosi. La durata massima del follow-up dopo una dose è stata di 56 giorni. Il numero delle persone
che sono state testate oltre 28 giorni dopo la vaccinazione con ChAdOx1-S era basso, con un follow-up massimo di 41 giorni. Le probabilità che un test risultasse positivo in persone vaccinate erano più alte durante i primi giorni dopo la vaccinazione, diminuendo progressivamente dopo 14 giorni. La stratificazione dei dati in base al periodo di somministrazione del vaccino, indicava che la vaccinazione prima del 4 gennaio era rivolta ai soggetti a più alto rischio per COVID-19. I risultati per le vaccinazioni con BNT162b2 somministrate prima del 4 gennaio, mostravano che l'analisi era limitata ai soggetti di età pari o superiore a 80 anni. I soggetti vaccinati mostravano un maggior rischio di risultare positivi durante il primo periodo, mentre l’efficacia del vaccino risultava del 70% dopo 10-13 giorni dalla seconda dose e dell’89% dopo 14 giorni.

I soggetti di età pari o superiore a 70 anni vaccinati a partire dal 4 gennaio 2021 (quando era iniziata la vaccinazione anche con ChAdOx1-S) avevano un rischio per COVID-19 sottostante simile a individui non vaccinati. Con BNT162b2, l'efficacia del vaccino ha raggiunto il 61% da 28 a 34 giorni dopo la vaccinazione. Con ChAdOx1-S, l'efficacia del vaccino ha raggiunto il 60% da 28 a 34 giorni, aumentando al 73% a partire dal 35° giorno.

Per quanto riguarda la protezione contro la malattia sintomatica, i soggetti vaccinati con una dose di BNT162b2 che presentavano i sintomi da COVID-19, avevano un rischio ridotto del 43% di ricovero ospedaliero e del 51% di morte. I soggetti che avevano ricevuto una dose di ChAdOx1-S presentavano una riduzione del rischio di ricovero ospedaliero d’urgenza del 37%. I dati sulla mortalità erano invece insufficienti.

In conclusione, una singola dose di uno dei due vaccini era efficace in circa l’80% dei casi nel prevenire l'ammissione ospedaliera per COVID-19 e una singola dose di BNT162b2 era efficace nell'85% nel prevenire la morte causata da COVID-19.

A cura di:

  • Caterina Silvestri, Agenzia regionale di sanità della Toscana
  • Cristina Stasi, Centro Interdipartimentale di Epatologia CRIA-MASVE, Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, AOU Careggi




Per approfondire

Per maggiori info sui vaccini in sperimentazione contro Covid-19, consulta anche il nostro approfondimento:


box sezione tematica nuovo coronavirus