In occasione della giornata mondiale AIDS, l’ARS aggiorna i dati su HIV e AIDS in Toscana

In Toscana il sistema di sorveglianza di entrambe le patologie è affidato all’Agenzia regionale di sanità


29/11/2019
In Toscana il sistema di sorveglianza di entrambe le patologie è affidato all’Agenzia regionale di sanità, che dal 2004 gestisce il Registro regionale AIDS (RRA) e dal 2009 la notifica delle nuove diagnosi di HIV.

HIV
L’incidenza delle nuove diagnosi di infezione da HIV, stabile dal 2009 al 2016, sembra in diminuzione negli ultimi due anni, in Toscana così come in Italia. I casi dell’ultimo anno potrebbero essere sottostimati a seguito di un ritardo di notifica di alcune schede dai centri clinici, ma una reale diminuzione potrebbe essere il risultato sia di efficienti campagne di prevenzione e di sensibilizzazione sia di nuove terapie come la Profilassi Pre Esposizione (PrEP), la somministrazione preventiva di farmaci in caso di rischio.

In Italia, nel 2018, l’incidenza HIV è pari a 4,7 nuove diagnosi per 100.000 residenti. Rispetto all’incidenza riportata dai Paesi dell’Unione europea, l’Italia si posiziona lievemente al di sotto della media europea (5,1 nuovi casi per 100.000 residenti). Nel contesto nazionale la Toscana è la seconda regione italiana ad avere incidenza più alta (5,6 per 100.000 residenti), preceduta dal Lazio (6,7 per 100.000 residenti).

In Toscana le nuove diagnosi notificate nel 2018 (dati aggiornati al 30 ottobre 2019) sono state 218, in diminuzione del 20% rispetto al 2017 quando i casi erano 272. Il 78% dei casi notificati riguarda il genere maschile (rapporto maschi/femmine 3,5:1; incidenza maschi: 9,4 per 100.000; femmine: 2,5 per 100.000). Tra i maschi, i più colpiti sono gli adulti di età compresa tra 25 e 44 anni, seguiti dai 45-64 enni e dai giovani di età compresa tra 15 e 24 anni. Le donne sono leggermente più giovani dei maschi alla diagnosi, infatti, l’età in cui le donne scoprono la sieropositività è spesso legata alla gravidanza, grazie al fatto che il test per HIV è uno degli esami previsti nel libretto di gravidanza e quindi offerto gratuitamente a tutte le gestanti: per le femmine si registrano i tassi più alti nelle classi 15-24 e 25-44 anni.

AIDS

L’andamento dei casi di AIDS in Toscana è analogo a quello nazionale: si evidenzia un incremento dell’incidenza dall’inizio dell’epidemia sino al 1995, seguito da una rapida diminuzione dal 1996 fino al 2000 e da una successiva costante lieve diminuzione fino ad arrivare a 65 nel 2018 (dati aggiornati al 30 ottobre 2019). L’incidenza per area geografica mostra in Italia la persistenza di un gradiente Nord-Sud nella diffusione della malattia nel nostro paese, come risulta dall’incidenza che è mediamente più bassa nelle regioni meridionali. La Toscana, secondo gli ultimi dati pubblicati dall’ISS, continua ad avere un tasso di incidenza maggiore rispetto a quello nazionale (1,4 per 100.000 vs 1,1 per 100.000 residenti) e si colloca al quinto posto tra le regioni, preceduta dalla Liguria (2,2 per 100.000), Lombardia e Lazio (1,6 per 100.000) e Umbria (1,5 per 100.000).

Rapporti sessuali non protetti e l'aumento dellle diagnosi tardive
Come ogni anno, si sottolinea che la maggior parte delle infezioni da HIV è attribuibile a rapporti sessuali non protetti e che è alta ed in costante crescita la percentuale di diagnosi tardive: sono molte, dunque, le persone non consapevoli di aver contratto il virus, che arrivano al test HIV in uno stato di salute già debilitato. In Toscana, il 23% dei pazienti è già in AIDS conclamato al momento della diagnosi di sieropositività. Molti soggetti quindi, ricevono una diagnosi di AIDS avendo scoperto da poco tempo la propria sieropositività. La proporzione di pazienti con una diagnosi di sieropositività vicina (meno di 6 mesi) alla diagnosi di AIDS è in costante aumento nel tempo ed è più elevata tra coloro che hanno come modalità di trasmissione i rapporti eterosessuali, ad indicare l’abbassamento del livello di guardia e la bassa percezione del rischio nella popolazione. La maggior parte delle persone con nuova diagnosi HIV ha eseguito il test nel momento in cui vi è il sospetto di una patologia HIV correlata o una sospetta MTS (malattia a trasmissione sessuale) o un quadro clinico di infezione acuta (50,7%) e solo il 27,2% lo effettua spontaneamente per percezione di rischio.

I vantaggi di una diagnosi precoce
Non esiste ancora una cura in grado di guarire dall’HIV ma, se l’infezione viene diagnosticata precocemente, le terapie antiretrovirali disponibili offrono un’aspettativa di vita paragonabile a quella della popolazione generale.
La diagnosi precoce offre importanti vantaggi: innanzitutto la possibilità per le persone con HIV di ricevere adeguate cure, assistenza e sostegno; inoltre, la tempestiva consapevolezza di avere l’HIV, offre alle persone la possibilità di prevenire il rischio di trasmettere il virus ad altri. È importante sapere che i benefici delle terapie antiretrovirali sono maggiori per chi inizia precocemente il trattamento; le terapie sono inoltre in grado di diminuire la capacità infettiva dell’HIV rendendo estremamente improbabile la trasmissione del virus ad altre persone. Dai dati disponibili si evince pertanto la necessità di interventi di sanità pubblica mirati, in particolare tra le fasce di età più giovani e tra gli stranieri, per aumentare la consapevolezza sul grado di diffusione dell’infezione e sulle modalità di trasmissione e prevenzione.


Nuove diagnosi di HIV e di AIDS notificate in Toscana per anno di diagnosi. Anni 2009-2018
HIV AIDS




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